Le concessioni a Starlink, la vigilanza dell'Agenzia spaziale italiana, il fondo da 150 milioni: ecco cosa prevede il ddl Spazio

Il provvedimento è stato approvato alla Camera tra le polemiche e ora dovrà passare al Senato. Il ministro Urso: "Siamo il primo Paese a dotarsi di una legge sulla Space economy"

Il testo del ddl Spazio, la tanto attesa prima legge italiana di settore, è reduce da due giorni di discussione alla Camera dei deputati, dove oggi 6 marzo ha incassato il via libera nonostante la netta protesta dell’opposizione. “Restiamo ai margini del processo che sta ridisegnando i confini dell’innovazione”, e anche “finalmente il settore spaziale italiano avrà un quadro giuridico chiaro, ma non possiamo permettere che lo sviluppo avvenga a discapito della sicurezza o dell’ambiente”, sono solo alcuni dei commenti degli onorevoli agli emendamenti discussi prima che i 31 articoli che compongono la norma fossero approvati, per passare al vaglio del Senato per la ratifica definitiva.

"Un modello che ispirerà"

"L’Italia indica all’Europa la rotta per lo Spazio". Così il ministro Adolfo Urso ha commentato l’approvazione del provvedimento. “Siamo il primo Paese a dotarsi di una legge sulla Space economy, che rafforza la nostra sovranità tecnologica e proietta il nostro sistema industriale nel futuro. Un modello che ispirerà la normativa europea e consoliderà la nostra leadership. In questo contesto – sottolinea il ministro - si inserisce lo studio di fattibilità che il Comint ha affidato all'Agenzia Spaziale Italiana sulle potenzialità tecnologiche economiche e produttive di una costellazione satellitare nazionale in bassa orbita ai fini istituzionali e di sicurezza". 

Il ruolo di Starlink

La prima legge quadro italiana dello Spazio – che avrà un fondo pluriennale in dotazione, inizialmente stimato a 150 milioni di euro, ma che intanto parte con 35 milioni stanziati per il 2025 dal Mimit – non piace alle opposizioni che al grido di “giù la Musk” hanno commentato la votazione finale. Non sono pochi quelli che ravvisano nel testo molte concessioni a Starlink di Elon Musk, e non sono state ritenute sufficienti le novità che pure ritroviamo nel testo approvato, come l’obbligo per gli operatori di ottenere un’autorizzazione per le attività spaziali svolte sul territorio italiano, che sarà unica nel caso di più satelliti appartenenti a una stessa costellazione.  

L'Agenzia spaziale italiana

Il compito di vigilare sugli operatori spetterà all’Agenzia Spaziale Italiana, come anche l’eventuale revoca a fronte di violazioni accertate. L’Asi, inoltre, “disciplina la responsabilità in caso di danni derivanti da attività spaziale, imponendo agli operatori un’assicurazione con massimale di 100 milioni di euro per episodio”. "Siamo stati veloci", hanno commentato ancora gli onorevoli dell’opposizione, “sono solo pochi mesi che la legge è stata pensata e ora è alle Camere. Ma siamo comunque più lenti dell’innovazione che va veloce e ci lascia indietro”. A noi non resta che attendere il testo definitivo del Senato.


 

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