Finisce con un’esplosione di detriti incandescenti sulle Bahamas l’ottavo test di SpaceX per il razzo Starship. Le autorità sono dovute intervenire per bloccare alcuni decolli di aerei civili, così da evitare possibili collisioni con i resti della navicella di Elon Musk. Sono stati registrati piccoli danni materiali nelle isole Turks e Caicos, situate a più di 2.500 chilometri dal sito di lancio.
Se la navicella è esplosa in volo, la società di Musk esulta per il rientro corretto della prima sezione del razzo sulla rampa di lancio di Boca Chica, in Texas. "Abbiamo perso il contatto con la navicella - afferma, con un velo di ironia, il manager di SpaceX Dan Huot -. È successo anche l'ultima volta, quindi abbiamo una certa esperienza in merito".
In una nota, SpaceX descrive così l’incidente: “Prima del completamento dell'ascesa, un evento energetico nella parte posteriore della Starship ha causato la perdita di più motori Raptor. Ciò ha causato una perdita di controllo dell'assetto e, in ultima analisi, una perdita di comunicazione con la Starship. Il contatto finale è avvenuto circa 9 minuti e 30 secondi dopo il decollo”. Da tempo, diverse associazioni denunciano l'impatto che gli esperimenti di Musk hanno sull'ambiente.