La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un marito che ha presentato le "evidenze del tradimento" di sua moglie, depositando in tribunale le chat private della donna

La privacy ai tempi di WhatsApp: la gelosia 4.0 può trasformarsi in un boomerang legale per i moderni Otello

Una sbirciatina su WhatsApp? Secondo la giustizia italiana, non è un atto innocuo. Sarebbe violazione della privacy e, più precisamente, accesso non autorizzato a un sistema informatico. Per questo reato, la legge prevede pene severe e fino a 10 anni di reclusione. Accedere senza permesso alle chat WhatsApp di altri equivale, quindi, a introdursi abusivamente in un sistema informatico. 

Lo dice la Cassazione

Il fatto di cronaca riguarda una coppia di Messina e la causa di separazione: il marito è entrato in possesso di messaggi dell’ex moglie, prelevandoli dal telefono di lei, con l’intento di usarli in tribunale a proprio favore. La causa è giunta al grado di giudizio finale: la Cassazione ha confermato la condanna dell’uomo per accesso abusivo a sistema informatico e violazione di corrispondenza

Un sì a tempo

Conoscere la password di un cellulare non autorizza all’uso indiscriminato dei contenuti dello stesso, dice la sentenza della Cassazione. La concessione è specifica, chiara e temporanea. L’utilizzo oltre i limiti concordati o impliciti rappresenta un abuso. In questo caso, sfruttare una vecchia password per controllare le chat o entrare in possesso di informazioni personali non autorizzate è penalmente rilevante. 

WhatsApp e le prove in tribunale

Parliamo della possibilità di utilizzare i messaggi WhatsApp in tribunale: possono costituire prove in un processo solo se sono stati ottenuti in modo lecito. Ad esempio se lo scambio riportato riguarda i due soggetti in causa. In caso contrario, le conversazioni acquisite illegalmente non solo perdono valore probatorio, ma rafforzano la posizione dell’accusato come autore di un reato. 

LEGGI ANCHE

L'E COMMUNITY

Entra nella nostra community Whatsapp

L'edicola

Disordine mondiale - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso

Il settimanale, da venerdì 27 giugno, è disponibile in edicola e in app