Innovazione
24 luglio, 2025Articoli correlati
Il Guiding and Establishing National Innovation for U.S. Stablecoins per guidare e definire l'innovazione nazionale per le stablecoin degli Stati Uniti: è il nuovo provvedimento a firma Donald Trump per regolamentare le criptovalute
Il provvedimento è noto come “Genius Act” e un sornione Donald Trump, durante la presentazione ufficiale, ha ringraziato dicendo: “L’hanno chiamato così in mio onore, si riferisce a me”. Il suo discorso era rivolto alla “comunità delle criptovalute che negli ultimi anni è stata derisa, ignorata e data per spacciata” ma ha aggiunto che la firma del nuovo Act “è una importante conferma, visto che nell’ultimo anno e mezzo il settore è cresciuto più di ogni altro titolo azionario”. Per lui il Genius Act è un trampolino verso una frontiera regolata da un quadro normativo semplice, che punta a definire e valorizzare il potenziale delle stablecoin garantite dal dollaro. “Parliamo della più grande rivoluzione nel campo della tecnologia finanziaria, dopo la nascita di Internet”.
Per Bankitalia è un grande no
Durante un’audizione alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario, la vice direttrice generale della Banca d’Italia, Chiara Scotti, ha commentato il tema del Genius Act esprimendo preoccupazione dovuta ai rischi legati alle stablecoin - criptovalute il cui valore è ancorato a una moneta tradizionale, come il dollaro, o ad asset stabili. E non è la prima volta che la Banca d’Italia esprime reticenza rispetto a questo argomento, ma il recente provvedimento trumpiano rende più urgente il tema dato che, secondo gli esperti, gli stablecoin possono generare dinamiche di instabilità finanziaria globale.
Di cosa si tratta
Il Genius Act obbliga gli emittenti di stablecoin a detenere le riserve in asset sicuri, garantendo l’immediata convertibilità delle monete digitali in dollari e ad attuare controlli antiriciclaggio. Le società che operano sotto i 10 miliardi di dollari potranno essere supervisionate a livello statale, mentre le più grandi ricadranno sotto la Federal Reserve. Ma non si può non ricordare che la stessa famiglia Trump detiene partecipazioni in società che emettono stablecoin, come World Liberty Financial, e questo dovrebbe far riflettere.
I pagamenti globali
Se la conseguenza del Genius Act fosse l’adozione massiccia delle stablecoin negli Stati Uniti, le ricadute potrebbero riguardare anche l’Europa. Parliamo di un settore che muove 200 miliardi di dollari, milione più milione meno, e che entro il 2030 le stime danno a più di 3 milamiliardi. Nell’ipotesi in cui gli stablecoin si dovessero imporre come strumento globale per i pagamenti, per l’eurozona potrebbero esserci conseguenze anche rispetto alla sovranità monetaria, specie se pensiamo che a gestire i pagamenti digitali sono prevalentemente i colossi privati americani. E per finire gli esperti notano che il Genius Act vieta, è vero, ai membri del Congresso di trarre profitto dalle stablecoin, ma il presidente ed il suo vice sono esclusi dal divieto. In Italia qualcuno parlerebbe di conflitto di interessi. Sembra ormai chiaro che l’uso politico delle criptovalute può facilmente diventare strumento di consenso e di influenza economica esterna con potenziali conseguenze geopolitiche.
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