Innovazione
4 settembre, 2025Che qualcuno ci spieghi come funziona davvero l’algoritmo. Verrebbe da chiederlo, viste le vicende recenti: dai gruppi Fb in cui le immagini di donne ignare venivano esposte al pubblico ludibrio, alla censura che invece si abbatte sulla statua in bronzo realizzata da Jago
“Questo video potrebbe includere contenuti sensibili”. Il testo compare a censurare il video che su Facebook presenta la David, l’opera scultorea realizzata da Jago. A “discolpa” dell’algoritmo censore va detto che la statua è completamente nuda. E l’algoritmo, si sa, è sensibile a certe scene.
Seni al vento, la David realizzata da Jacopo Cardillo - aka Jago, l’artista nato a Frosinone nel 1987 e impostosi sulla scena internazionale - è stata svelata nello scenario mozzafiato del teatro Antico di Taormina. Alta 181 cm, l’opera in bronzo svetta sulla sommità delle tribune, lo sguardo rivolto al mare e l’Etna a custodirne la presenza. L’opera richiama e ribalta il David di Michelangelo, fornendone una prospettiva diversa: una figura femminile che cinge la fionda e una pietra trasformandoli in strumenti di autoaffermazione. Un progetto nato nel 2021 che ha portato a questa versione in bronzo, esposta ora in Sicilia, in attesa della prossima realizzazione in marmo di Carrara.
Ma il video della performance di Taormina è stato intercettato dal “cieco censore automatico” di Meta, che ha oscurato l’immagine: quella che era stata pensata come una celebrazione dell’arte si è trasformata nell’ennesimo scontro contro i meccanismi censori dei social.
Jago non è nuovo a questo tipo di esperienza, visto che alcune settimane fa era già accaduto che “la David” fosse considerata “non conforme” alle linee guida di Meta, e di conseguenza oscurata. Ad essere sotto accusa c’era la nudità della statua. «Non è solo la mia opera a essere censurata – è stato il commento pubblico di Jago – ma l’intera mostra. Un danno che colpisce un progetto culturale sul quale in tanti abbiamo investito tempo ed energie».
La mostra in questione si chiama “Gesti scolpiti” e resterà aperta fino al maggio 2026. L’inaugurazione ha richiamato a Taormina più di mille spettatori, attratti dal videoracconto del viaggio che la “David” ha compiuto intorno al mondo - a bordo della nave ammiraglia Amerigo Vespucci - ma anche dalle altre opere in mostra: "Impronta Animale, Memoria e Prigione", che Jago ha scolpito in marmo statuario, col fil rouge della mano come simbolo di creazione e contatto. Tornando alla censura del video pubblicato su Facebook, l’assurdità appare evidente: un’opera che si rifà alla tradizione classica, portatrice di un messaggio di coraggio e resistenza, viene fraintesa dall’algoritmo e trattata come un contenuto offensivo.
Ad offendere, forse, è il fatto che non si sia ancora capito come impostare il controllo dei contenuti pubblicati sui social dagli utenti, in modo che la David sia libera di mostrarsi e vengano invece intercettati e bloccati per tempo i gruppi come quello di “Mia Moglie”, giusto per citarne uno.
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