Voto all'estero: di nuovo brogli?

Migliaia di schede non scrutinate, altre non registrate, altre ancora annullate a valanga per i tagliandi messi male. Ancora una volta nelle circoscrizioni lontane dall'Italia è scoppiato il caos, con tanto di ricorsi e risse

Migliaia di schede non scrutinate, altre riconducibili a persone decedute o alla stessa persona. A pochi giorni dalle elezioni, siamo al caos nelle circoscrizioni estere, specie quelle americane: rappresentanti di lista e candidati promettono denunce penali e ricorsi.

A far scaldare gli animi nelle ultime ore dello scrutinio un dato emerso solo nella tarda serata di lunedì: centinaia e centinaia di schede elettorali erano state pre-annullate dagli scrutinatori. Motivo: il tagliando che per regolamento doveva essere apposto all'esterno della prima busta è stato erroneamente messo nella seconda, quella contenente anche le schede.

Alcuni presidenti di seggio hanno preso per buone queste schede, in nome del principio di salvaguardia del voto, altri invece le hanno bollate come non scrutinabili e quindi non le hanno conteggiate.

Ad esempio nel seggio 1242 per le schede provenienti dal Consolato di Philadelphia ben 175 buste sono state annullate. Discussioni accese, i carabinieri sono intervenuti a più riprese.

Secondo quanto messo a verbale da alcuni rappresentanti di lista e testimoniato da altri scrutatori che preferiscono restare anonimi in molti seggi la busta con le schede è stata separata dai codici dei votanti prima ancora che avvenisse la registrazione. Le schede sono state quindi inserite nelle urne. Creando il problema opposto al precedente: ovvero quello dei possibili doppi voti visto che la stessa persona potrebbe aver votato sia da casa che dal consolato.

In diversi seggi sono state trovate in una sola busta tre schede invece di due per una sola persona. In altri, schede intestate a persone decedute. O addirittura schede per le elezioni regionali del Lazio (è il caso del seggio 1253 che ha scrutinato le schede provenienti dal Consolato di Los Angeles), come ci sono finite visto che gli italiani all'estero non hanno diritto a votare per le regionali?

Come anche in passato sono state segnalate alcune schede 'sospette' perché all'apparenza compilate dalla stessa mano.

Questioni su cui vogliono vederci chiaro diversi candidati che uscendo dagli edifici di Castelnuovo di Porto (Roma) - dove si tiene lo scrutinio per le circoscrizioni estere con un totale di 1361 seggi - hanno promesso che intraprenderanno le vie legali.

«In alcuni casi si prefigurano gli estremi di un reato», spiega l'avvocato Riccardo Rosa cui i candidati della circoscrizione Nord America del Pdl hanno affidato il mandato. «Nel 90 per cento dei seggi i voti venivano appuntati su un taccuino e solo all'esito dei conteggi sul registro apposito. Procedura illegale perché non garantisce che l'esito non venga modificato. Non sono state annullate schede al cui esterno erano stati incollati i bollini dei partiti e per quanto riguarda le buste senza cedolini in alcuni seggi sono state comunque aperte e poi rimesse a caso nelle buste».

«Le schede andavano aperte e registrate una alla volta», continua il senatore uscente del Pdl per la circoscrizione estera America Settentrionale e Centrale  Basilio Giordano, «e invece ci siamo trovati davanti a schede ammassate sui tavoli. Io stesso in diversi seggi ho richiamato il presidente perché le schede bianche non erano state timbrate, firmate e registrate, ma giacevano una sull'altra aperte. Chiunque avrebbe potuto apporre un segno se avesse voluto. Insomma illegalità lampanti e mancanza totale di controllo».

Esclude che qualcuno abbia potuto manomettere le schede Pompeo Imperitura che ha curato la campagna di Renato Turano candidato per il Pd al Senato per il Nord e Centro America mentre nello stesso partito Gianluca Galletto, candidato nella stessa circoscrizione ma alla Camera la pensa diversamente: «Il numero delle schede annullate è troppo alto. Pertanto anche io sta valutando di fare un ricorso».

Alla Camera le schede nulle sono state 96.925, cioè il 9,32 per cento dei voti totali secondo quanto confermato dal Viminale. Si aggiungono quelle bianche (15.919) e quelle contestate e, dunque, non assegnate (2.301). In totale 115.145 voti persi per la Camera. Mentre al Senato, le schede nulle sono 92.697 cioè il 9,78 per cento del totale. Considerando anche le 15.038 schede bianche e le 324 contestate e, dunque, non assegnate, i voti persi all'estero sono stati 108.059. 

Nel mondo sono 4.208.977 gli elettori della Circoscrizione Estero che votano per l'elezione di sei senatori e dei dodici deputati. I seggi allestiti presso il Centro Polivalente della Protezione civile di Castelnuovo di Porto quest'anno per la circoscrizione Estero sono stati 1361. Quattro le ripartizioni: Europa, compresi i territori asiatici della Federazione russa e della Turchia; America settentrionale e centrale; America Meridionale; Africa, Asia, Oceania e Antartide. In ciascuna di tali ripartizioni è eletto un senatore e un deputato, mentre gli altri seggi (due per il Senato e otto per la Camera) sono distribuiti tra le stesse ripartizioni in proporzione al numero dei cittadini italiani che vi risiedono, secondo l'elenco aggiornato redatto dal Viminale.

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