Trasmissioni televisive, spot parodistici creati ad hoc, puntate di fiction dalle storie fin troppo riconoscibili, vignette sulle testate più blasonate e opere amatoriali sul web chiariscono per l'ennesima volta quale sia l'opinione che il pubblico internazionale ha dell'Italia e del presidente del Consiglio, senza che sia necessario scavare nelle carte segrete di Wikileaks.
Ultimo in ordine di tempo è arrivato il Guardian, con una vignetta al vetriolo firmata da Steve Bell, in cui l'aquila romana viene sostituita da un pollo berlusconiano e la storica sigla Spqr diventa un di certo meno prestigioso Wnqr, da leggersi "Wanker", termine gergale per indicare onanisti o, più in generale, persone molto sgradevoli.

Ma l'uomo di comunicazione Berlusconi non poteva che essere protagonista anche di diversi spot e comparsate televisive. Il programma satirico Extra 3 del canale tedesco Ndr ha confezionato uno spot su misura per B. (guarda) paragonandolo a un rasoio di una nota marca, tanto "potente" da dover essere rinchiuso dietro le sbarre.
Ma la presenza nelle tv internazionali è ormai una costante: solo pochi giorni fa il canale francese Canal Plus, nella trasmissione satirica Les Guignol, aveva riprodotto un immaginario incontro tra Berlusconi e il fuggitivo Ben Alì (guarda), per ricordare come in Italia i media siano quasi tutti nelle mani del presidente del Consiglio e del suo interesse per "immigrate carine e minorenni".

Dove non arrivano i programmi televisivi ci pensano i fumettisti amatoriali e professionisti, che nelle community online non stanno facendo mancare la loro personale interpretazione dei fatti degli ultimi giorni. Decine di vignette sui siti Cartoon Movement e Tool Pool, realizzate da utenti di tutto il mondo, usano come protagonista un Berlusconi da commedia sexy all'italiana, circondato da donne e con un solo pensiero fisso in testa, come un Alvaro Vitali qualunque.
FOTOGALLERIA Il Cavaliere alla berlina