Mobilità
27 ottobre, 2025Gli incentivi statali si sommano a quelli delle aziende. Ma sono una corsa a ostacoli. Tra suv e utilitarie ecco quanto si spende. In teoria
Tutto in nome dello sconto. Oppure chiamatelo incentivo o, meglio ancora, bonus. Ormai quando c’è di mezzo l’acquisto di un’automobile si parla solo di offerte in saldo. Una corsa al ribasso iniziata per rispondere alla crisi di vendite ma esplosa per “rinforzare” gli incentivi statali per l’auto elettrica, i più complicati e fantasiosi di sempre che arrivano fino a 11mila euro ma con tanti di quei “paletti” da complicare la vita persino all’Alberto Tomba dei tempi d’oro. Incentivi talmente complicati che hanno convinto le case ad affiancarci le loro offerte, decisamente più chiare e democratiche, in quanto accessibili a tutti. Però, attenzione, perché il risultato finale rischia di diventare un ennesimo groviglio. Spesso, infatti, vengono sommati i due incentivi in modo da pubblicizzare un prezzo “stracciato” di cui pochi potranno usufruire.
Vediamo qualche esempio. Volete la Dacia Spring, la piccola elettrica della casa rumena di proprietà Renault? In teoria, potreste averla a 3.900 euro, sommando l’incentivo della casa e il massimo di quello statale (11mila euro) sempre ovviamente che abbiate un Isee inferiore a 30mila euro (fra 30 e 40mila il bonus scende a 9mila), un’auto da rottamare (fino a Euro 5) e facciate parte di quel 55,8 per cento di italiani residenti all’interno di un’area urbana funzionale (l’attuale elenco prevede 83 aree al cui interno si trovano 1.892 comuni, nei quali risiede poco più di metà della popolazione, circa 32,9 milioni di abitanti su 59). Non resta che iscriversi alla piattaforma informatica (questa volta sono gli stessi automobilisti a doverlo fare) e mettersi in fila. Stessa procedura per la nuova Nissan Micra, ora soltanto elettrica. Il modello d’ingresso costerebbe 29.500 ma con il massimo incentivo statale e i 4.510 euro messi a disposizione dalla casa si arriverebbe a 13.900. Con appena 2mila euro in più (15.900 euro, il prezzo di una Fiat Pandina) si potrebbe acquistare addirittura un Suv elettrico di segmento C, lungo ben 4 metri e mezzo, ovvero la nuova Leapmotor B10, marchio cinese, controllato per il 51 per cento da Stellantis.
Gli esempi potrebbero proseguire all’infinito ma ci fermiamo alla “furbata” della Tesla che per rientrare nella fascia di prezzo prevista dagli incentivi statali (massimo 42.700 euro, Iva inclusa) ha tagliato il listino della versione Long Range della Model 3 da 45.970 a 42.690 euro. Alla fine resta, però, una domanda: qual è il vero prezzo del modello che ci apprestiamo a comprare? E soprattutto, qual è il vero valore? Finiti i saldi, tornerà tutto come prima? Insomma, acquistereste un’auto nuova a dieci se appena il mese precedente si vendeva a cinque?
Due auto elettriche collegate alle colonnine di ricarica: gli incentivi statali sono attraenti ma è molto difficile ottenerli
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