Mobilità
27 ottobre, 2025Aumentano le vendite di auto a combustione. E torna il diesel. I dati dell’Osservatorio Sunrise disegnano un quadro inquietante
Anche l’auto dà i numeri ma in questo caso è meglio prenderli sul serio. Ragionarci e riflettere. Prendete il primo rapporto dell’Osservatorio Sunrise, promosso da Most (il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile) e scoprirete una fotografia piuttosto insolita ma realistica sugli italiani e il vero uso che fanno dell’automobile. Cominciamo da alcuni dati che sarebbe sempre bene tenere a mente. In Italia circolano 47 milioni di veicoli (che hanno percorso, nel 2024, 520 miliardi di chilometri) ma il 12 per cento delle auto, e addirittura il 32 per cento dei motocicli, restano completamente inutilizzati. Fermi, sotto casa o chissà dove.
Un altro elemento di rilievo riguarda l’anzianità dei veicoli, in pratica la divisione per “Euro”, anche questa diversa da quella ufficiale, almeno nei risultati. I mezzi più vecchi, infatti, pur rappresentando una quota rilevante del parco contribuiscono solo al 10% dei chilometri percorsi ogni anno, segno che vengono utilizzati per distanze molto limitate. L’anzianità media, comunque, è di 13 anni e il 21,8 per cento del circolante è “ante Euro 4”.
Ma il dato più preoccupante, emerso dal primo rapporto dell’Osservatorio Sunrise, è il processo di ricarbonizzazione che sta vivendo il trasporto su strada in Italia. Anche qui basta guardare i numeri: negli ultimi cinque anni, dal 2019 al 2024, le vendite di veicoli a benzina e gasolio sono cresciute del 3,5%, con un conseguente aumento delle emissioni di CO₂ del 2,9%. Dunque, nonostante la notevole crescita dei veicoli ibridi e quello un po’ meno rilevante delle elettriche, il mercato mostra una preoccupante tendenza al rallentamento della transizione ecologica. C’è addirittura un discreto ritorno alla motorizzazione diesel che sembrava completamente abbandonata, anzi destinata all’oblio. E invece, basta dare uno sguardo alle nuove versioni di molti modelli (soprattutto tedeschi) per accorgersi che il gasolio è tornato. Insomma, tutto questo e altro evidenzia, sempre secondo il rapporto, che le emissioni complessive di CO₂ non mostrano un calo sufficiente per rispettare i target europei del pacchetto “Fit for 55”. Anche nello scenario più ottimistico, al 2030 la riduzione stimata delle emissioni del trasporto su strada si attesterebbe tra il 10 e il 24% rispetto al 2005, ben lontana dal 43%. fissato dall’Unione europea.
Conclusione: «Il mercato sta andando nella direzione opposta rispetto agli obiettivi climatici». Sono i numeri a dirlo e in molti ormai a constatarlo. L’auto elettrica costa troppo, la ricarica richiede troppo tempo e quindi non sostituisce quella con il motore endotermico che anzi «sta rialzando la testa». E la decarbonizzazione che tutti invocano procede a rilento. Troppo a rilento…
VERDE & ROSSO
La Germania vuole prorogare gli incentivi per le elettriche fino al 2035. La coalizione tedesca conferma la politica ecosostenibile estendendo i bonus che sarebbero scaduti nel 2026. In programma anche l’apertura di un tavolo per studiare una soluzione simile al leasing sociale, introdotto in Francia.
Produzione auto in Italia. Il 2025 potrebbe segnare un nuovo record in negativo. Nel primo semestre sono state prodotte nel nostro Paese 123.905 automobili, oltre 60 mila in meno dello stesso periodo del 2024 (186.510). Nell’intero ’24 sono uscite dalle fabbriche italiane circa 300 mila auto, mai così poche dal 1956.
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