Giù la Tesla. Parole scontate, in questi giorni, quando si parla del marchio americano di auto elettriche di proprietà di Elon Musk. Il miliardario sudafricano, tra i maggiori finanziatori della vincente campagna elettorale di Donald Trump, è al centro di un colossale cortocircuito. L’uomo definito «Fantastico» dal presidente Usa ha infatti ufficializzato l’addio all’incarico governativo di capo del Doge (Dipartimento per l’efficienza governativa): «Ora che il mio periodo come dipendente pubblico speciale sta per concludersi», si legge in un post su X, «vorrei ringraziare il presidente Donald Trump per l’opportunità che mi ha dato di ridurre gli sprechi».
È durato poco e niente, il funambolico Musk, nel suo nuovo ruolo, indubbiamente fuori misura rispetto al suo temperamento, alle sue idee e alle sue indubbie capacità di creare business sempre e ovunque. Ma la politica è un’altra cosa e non si addice dunque ad Elon Musk, il visionario imprenditore che deve gestire un gran numero di aziende e che vuole rivoluzionare il mondo della mobilità con le auto elettriche e nello stesso tempo portare l’uomo nello spazio, alla ricerca di nuove possibilità di futuro.
Giù la Tesla, dunque. Giù con le vendite visto che nel primo trimestre del 2025 ha venduto globalmente solo 336.681 veicoli, contro i 386.810 dello stesso periodo dell’anno scorso. Circa 50.000 vetture in meno che rappresentano un calo del 13%. Non proprio un tracollo come avvenuto, invece, in Europa dove le elettriche Tesla ad aprile sono sprofondate del 52 per cento, superate per la prima volta dal competitor cinese Byd. Il tutto, mentre la quota di veicoli elettrici nel mercato Ue «sta lentamente guadagnando slancio», come è stato scritto dall’associazione dei costruttori europei (Acea).
Dunque, vendite giù e immagine decisamente compromessa proprio dalle scelte politiche di Musk. Dopo la sua “discesa in campo”, infatti, sono iniziati numerosi sabotaggi e boicottaggi presso le reti di vendite in Usa ma anche in Europa (Italia compresa). Il motivo? Semplice. La gran parte degli automobilisti hanno rinunciato a comprare un’auto elettrica da Musk perché convinti, in questo modo, di finanziare un miliardario schierato politicamente con l’ultradestra ma anche di diventare vittime di episodi di vandalismo sulle proprie vetture.
Dunque, la prima a pagare a caro prezzo la scelta di Musk è stata proprio la Tesla, la sua azienda più conosciuta. Sarà possibile rimettere le cose a posto soltanto uscendo dalla politica? Per ora resta solo la sconfitta. Il resto lo vedremo nei prossimi mesi.
Verde & Rosso
Il Mauto celebra il grande designer Marcello Gandini. A un anno dalla sua scomparsa il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino dedica una mostra al maestro del car design (dal 20 giugno al 31 agosto). Si chiama “Ultraleggera” e ospiterà disegni originali e prototipi del progettista della Miura e della Stratos.
Scende il mercato delle moto in Italia. Ad aprile il calo delle vendite è stato del 5,24%, pari a 38.623 unità. Stabile il mercato degli scooter ma continua la flessione delle moto con -9,77%. Ad aprile la motocicletta più venduta è stata la Bmw R 1300 GS Adventure, seguita dalla Kawasaki Z 900.