La nuova scommessa della Tesla di Elon Musk si chiama “Robotaxi”. Una sfida per rilanciare la guida autonoma e risollevare le sorti della casa automobilistica californiana alle prese con un drastico calo di vendite e un tracollo di immagine. Così dopo i robotaxi di Waymo che dall’anno scorso hanno invaso le strade di San Francisco, ecco la risposta attesa da tempo di Tesla a Austin. Nella città del Texas, infatti, domenica scorsa hanno cominciato a circolare una decina di Model Y a guida autonoma disponibili, su prenotazione, con una tariffa flat di 4,20 dollari (con evidente riferimento al 4/20, slang associato al consumo di cannabis).
La fase due dei robotaxi e robot umanoidi
“Il culmine di dieci anni di duro lavoro”, ha detto Musk sul suo social network X, e soprattutto un test che rappresenta il primo tassello della “fase due” di Tesla, che a questo punto dovrà sempre più proiettarsi verso servizi ad alto contenuto di intelligenza artificiale, come robotaxi e robot umanoidi.
Il progetto che ha appena preso il via con dieci veicoli a guida autonoma di livello 4 e per ora circoscritto in un’area di circa 80 chilometri quadrati, si fonda su un sistema completamente basato su telecamere e intelligenza artificiale, senza radar né lidar. Una scelta in controtendenza rispetto a Waymo che utilizza, invece, una suite di sensori per una percezione a 360 gradi dell'ambiente circostante che lavorano insieme per creare una rappresentazione dettagliata dell'ambiente, consentendo al veicolo di prendere decisioni di guida in modo sicuro e affidabile.
Normative per la guida autonoma e protagonisti in campo
Tecnologie a parte, si tratta, comunque, di una strada in salita per quanto riguarda le normative, piuttosto permissive in Texas ma ben più rigorose in California. Tanta anche la concorrenza, a cominciare da Waymo che ha servizi attivi già in diverse città americane. L’impresa del gruppo Alphabet che fa capo a Google, ha una flotta di Jaguar elettriche da 200 mila dollari l’una con investimenti già approvati di 5,6 miliardi di dollari. Poi ci sono Zoox (Amazon) che ha avviato la produzione dei primi modelli, il colosso Volkswagen che ha promesso di mettere in strada un migliaio di ID.Buzz a guida autonoma, tra Amburgo e Los Angeles, entro il 2027 e i coreani di Hyundai che hanno già presentato le Ioniq 5 a guida autonoma con tanto di test a Los Angeles. Insomma, una sfida globale per rivoluzionare ancora una volta la mobilità cittadina.