Brusca frenata delle vendite di automobili in Italia a giugno (17,4 per cento con 132.191 unità rispetto alle 160.120 di giugno 2024) che accentua la flessione dell’intero semestre (-3,6% con un totale di 854.690 immatricolazioni rispetto alle 886.467 dello stesso periodo dell’anno). Dunque, numeri che assomigliano ad un vero e proprio crollo se si considera che il più importante dato negativo riguarda la flessione degli acquisti di auto da parte dei privati: -29,5% con una quota che scende di 8,6 punti percentuali arrivando al 50,9% del totale (51,7% nei primi 6 mesi, -3,3 punti). Guadagna, invece, 4,9 punti a giugno il noleggio a lungo termine, ora al 23,8% di quota (24,0% nel primo semestre, +3,3 punti).
Diesel e benzina ai minimi storici
Per quanto riguarda le alimentazioni, perdono ancora quota i motori a benzina (-2,9 punti, pari al 23,6% (26,1% nei 6 mesi), il diesel con un crollo di volumi del 35,8% con una quota di appena il 10% (-2,8 punti e al 9,9% in gennaio-giugno, -4,7 punti.). Forte accelerazione delle vetture ibride che salgono al 43,6% di share nel mese (+4,9 punti) e al 44,5% nel cumulato (+5,6 punti), con un 12,9% per le “full hybrid” e 30,7% per le “mild hybrid” a giugno. Scende al 6 per cento la quota delle elettriche (-2,3 punti e al 5,2% in gennaio-giugno, +1,3) con un crollo di vendite di oltre il 40 per cento, mentre raddoppia la quota delle plug-in (7,2%) con una crescita di immatricolazioni di quasi il 70 per cento.
Le reazioni: Federauto e Unrae
Secondo Massimo Artusi, presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto: “La pesante flessione delle immatricolazioni sconta i numeri di giugno dello scorso anno, condizionati dall’avvio degli incentivi, e dalle notizie diffuse di recente relative a nuovi incentivi”. Il nuovo presidente dell’Unrae, l’associazione dei cotruttori esteri in Italia, Roberto Pietrantonio mette sotto accusa la fiscalità delle flotte aziendali (“Senza una serie revisione l’Italia non potrà sostenere concretamente la transizione energetica”) e le infrastrutture per la ricarica delle elettriche (“Senza una rete capillare e realmente operativa, il percorso di elettrificazione resterà incompleto e l’Italia rischia di restare fanalino di coda in Europa”).
Chi sale e chi scende
Per quanto riguarda le singole marche, a giugno la Fiat, leader di mercato, perde il 34,8 per cento, al secondo posto Toyota (-10,8) e terza Volkswagen (-13,3). Balzo in avanti, invece, della Bmw che a giugno segna un +10,8 e si conferma leader del segmento premium. Ottimo risultato anche per Toyota che chiude il semestre al primo posto tra gli importatori e una supremazia assoluta nel segmento delle full hybrid con una quota del 43 per cento e una leadership diffusa in tutta Italia con 16 città dove risulta al primo posto assoluto per vendite.