Responsabile dello sviluppo agricolo per conto della Ong Cesvi ad Haiti, Jaribu si sta occupando dei soccorsi agli abitanti di Port-au-Prince. Il suo racconto

Mi chiamo Anastase Jaribu e dal 2008 sono coordinatore delle attività di sviluppo agricolo del Cesvi ad Haiti. Oggi sono impegnato in prima persona nel portare soccorso alla popolazione colpita dal terremoto. Ad Haiti hanno bisogno di tutto.
La città è stata completamente spazzata via. Non è rimasto un solo edificio intatto. Le case sono crollate. La gente ha perso tutto ciò che possedeva.
Le persone vagano per la città chiedendosi che male abbiano fatto per meritarsi una tale tragedia. Ansia e paura del domani emergono nei loro occhi in lacrime. Hanno pianto e continuano a piangere.

La gente dorme all'aperto e fra le corsie delle strade. Donne e bambini sono nella stessa situazione: senza riparo, acqua, cibo e vestiti. Non ci sono servizi igienici, la gente è costretta a fare i bisogni per strada, dove capita, anche negli stessi spazi in cui dorme. Dunque il rischio di infezioni è altissimo.

In questo momento è come se il governo non esistesse: tutti gli edifici governativi sono distrutti e le figure chiave istituzionali sono morte e disperse. Gli haitiani si sentono abbandonati al proprio destino.

I corpi estratti dalle macerie giacciono ancora nelle strade. I volontari li stanno lentamente raccogliendo, ma la maggior parte è ancora abbandonata. La necessità di un intervento immediato è estremamente urgente se vogliamo salvare vite umane.

Per contribuire: www.cesvi.org

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