I talebani avevano avvertito le autorità: o liberate un nostro comandante o spediamo un camion-bomba. Il governo non ha ceduto e l'attentato ha fatto almeno venti vittime. La metropoli ora è terrorizzata

Un camion-bomba lanciato contro un ufficio della polizia ha causato almeni 20 morti e circa 130 feriti ieri a Karachi, in Pakistan. L'obiettivo erano gli uffici del Crime Investigation Department, una sezione della polizia specializzata in antiterrorismo e che ha sede in una palazzina nella 'zona rossa' della città, a pochi passi dall'hotel Sheraton.
Anche l'albergo, frequentato soprattutto da stranieri, è stato parzialmente distrutto. Le pareti del cortile interno sono saltate in aria e sono completamente divelte. L'esplosione ha infranto i vetri delle camere da letto, ribaltato le sedie, come uno tsunami.

In città i nervi sono a fior di pelle. Questa è la maggiore esplosione avvenuta a Karachi dal 2001 e, incredibilmente, era stata preannunciata dai talebani.

Infatti l'esercito ieri aveva arrestato Iqbal Bajour, uno dei capi dei militanti talebani pakistani in Nord Waziristan, e sei altri membri di Lashkar-e-Jhangvi. Bajour era stato portato appunto nella sede del Crime Investigation Department, ovvero il centro interrogatori di Karachi dove sono detenuti e torturati i talebani di alto profilo. I terroristi avevano annunciato un autocarro pieno di esplosivo se non lo avessero liberato entro la mattinata.

Così verso le 8:10 di sera un commando di terroristi ha attaccato il centro di polizia. Una sparatoria di dieci minuti. Ma siccome il centro di polizia si trova vicino a un sito dove si tengono matrimoni (che in Pakistan ironicamente terminano con una sparatoria di buon augurio) nessuno degli abitanti delle case adiacenti inizialmente ci aveva fatto caso. Quando la gente ha cominciato a sospettare che non si trattasse di un matrimonio e molti sono usciti per strada, sono stati colpiti dall'esplosione dell'autobomba che ha lasciato sul terreno un cratere di tre merti e ha frantumato i vetri degli edifici in un raggio di 5 miglia.

Si parla di una tonnellata di esplosivo. il complesso della polizia è completamente crollato. Le 15-20 case adiacenti sono andate distrutte con i loro abitanti dentro. Decine di automobili e di moticlette, attorno al luogo dell'attentato, sono andate completamente fuse.

Karachi è da mesi sotto assedio. Qui vivono centinaia di militanti talebani delle zone di frontiera. qui è il luogo in cui gli interessi comuni ad Al-qaeda e dei talebani pakistani si trasformano in accordi formali.

Con i suoi 16 milioni di abitanti, Karachi è però anche il centro economico del Paese, dove viene prodotto il 60 per cento della ricchezza nazionale. Paralizzare Karachi quindi vuol dire strangolare il Pakistan: un obiettivo che i talebani sembrano determinati a conseguire.

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