Aiuti in denaro. Alleanza politica. Accordi economici. E perfino un progetto archeologico nello Swat. Ecco qual è la presenza italiana nel paese asiatico

L'Italia è presente in Pakistan con progetti di cooperazione da oltre trent'anni, soprattutto nei settori dell'agricoltura e della sanità. La provincia privilegiata per i nostri interventi è il Khyber Pakhtunkhwa, il territorio al confine con l'Afghanistan, più toccato dal conflitto contro gli estremisti islamici, dove maggiore è la necessità di ricostruzione post bellica. "Alla Conferenza di Tokyo del 2009 abbiamo deciso di privilegiare gli interventi post- conflitto a favore degli sfollati, in un'ottica di pacificazione e riconciliazione", spiega Sara Rezoagli, numero due dell'ambasciata italiana in Pakistan. Non solo. Dal 1956 nella valle dello Swat è in corso una missione archeologica italiana volta a ricostruire la storia e l'ambiente della valle dal periodo protostorico a quello islamico.

L'anno scorso l'Italia si è impegnata verso il Pakistan per 62 milioni di euro, di cui due sotto forma di donazione e 60 come prestito: 40 milioni verranno investiti nello sviluppo delle aree rurali, 20 per la formazione al lavoro della popolazione locale e due per la promozione della coltivazione dell'olio di oliva nelle travagliate regioni di confine del Khyber-Pakthtunkhwa, Baluchistan e FATA.

All'indomani delle inondazioni che la scorsa estate hanno messo in ginocchio il 20 per cento del territorio pakistano, l'Italia ha inoltre annunciato di volere erogare un pacchetto di assistenza del valore complessivo di 80 milioni di euro, così suddivisi: 3,54 milioni di euro per le agenzie internazionali come il Pam, l'Oms, l'Unicef e la Ficross; altri 2,5 milioni per Unifem, Fao, Undp e Pam; tre milioni per le ong italiane sul territorio (come Cesvi, Intersos e Iscos); 50 milioni di prestito "soft" (senza interessi e con un periodo di tempo per ripagarlo di 38 anni); e, infine, 21 milioni da utilizzare all'interno del Programma di riconversione del debito.

Attività di cooperazione a parte, l'Italia è tradizionalmente un'alleato politico del Pakistan. Recentemente ha espresso solidarietà al Paese quando gli Stati Uniti si sono detti favorevoli ad un'entrata dell'India all'interno del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Infine, il nostro Paese è commercialmente presente in Pakistan con i progetti di alcune grandi imprese come ENI, Impregilo, Astaldi e, Pivato.

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