L'ambasciatrice pakistana in Italia, la signora Tasneem Aslam, ex portavoce del ministero degli Esteri, non è affatto contenta del messaggio che i media italiani hanno diffuso nelle ultime settimane. "La televisione di stato suggeriva di non inviare aiuti al Pakistan perché il denaro sarebbe stato intascato da qualcuno".
Ci sono precedenti. Molti temono che qualsiasi aiuto economico inviato al Paese potrebbe finire nelle tasche di qualche politico come è successo con il terremoto del 2005...
"La corruzione non è appannaggio esclusivo del Pakistan. Guardiamo all'Italia ad esempio. Moltissimi si sono approfittati del terremoto dell'Aquila. La corruzione è rampante anche da voi. Persone che sfruttano la miseria degli altria proprio vantaggio si trovano ovunque. Ma non si può addurre questo dato come pretesto per abbandonare un paese a se stesso".
Qual è la situazione del Pakistan oggi?
"Le inondazioni hanno ricoperto una regione più grande dell'italia. Sono state devastate le infrastrutture e sono andati persi i raccolti. Ci vorranno decenni per rimettere in piedi il Paese. Superare un tale disastro sarebbe difficile per qualsiasi nazione, figuriamoci per una con tanti e tali problemi economici! Sarà un compito decisamente in salita".
Come si può portare aiuto ai pakistani?
"Ci sono molti modi per farlo: attraverso le Nazioni Unite o le organizzazioni non governative, ad esempio. Quelle pakistane sono famose per essere oneste ed efficienti. E poi esistono altri metodi. Anziché inviare soldi si possono adottare progetti: costruire un ponte, una scuola, una strada. In questo modo gli italiani potrebbero aiutarci a ricostruire il Pakistan che è andato perduto, e la corruzione non dovrebbe più essere un pretesto".
Che succederebbe se la comunità internazionale non intervenisse con risorse sufficienti?
"Se permetteremo che si crei un vuoto nel Paese, allora dovremo anche chiederci che fine faranno tutte quelle persone che abbiamo abbandonato. Questa è una sfida non solo per il Pakistan, ma per tutta la comunità internazionale".
Non teme che questa crisi possa aiutare l'esercito a riconquistare fette di quel potere che ha dovuto cedere due anni fa?
"L'esercito gode di un altissimo profilo e il suo aiuto nel soccorrere gli alluvionati è fondamentale. Ma è impossibile che ritorni a giocare un ruolo politico".