Le operazioni hanno preso il via 13 anni fa e sono costate 21mila morti tra i civili e 3.500 tra i soldati dei paesi membri della coalizione internazionale. Gli americani contano oltre 2.300 vittime, ma tra i caduti ci sono anche 53 militari italiani

Si conclude dopo 13 anni la più lunga guerra della storia americana. E pochi giorni dopo le cerimonie di addio della missione Isaf in Afghanistan – celebrate in segreto a Kabul a causa del pericolo di attentati – giunge il tempo dei bilanci.

Sono 53 i militari italiani che hanno perso la vita dall’inizio delle operazioni in Afghanistan. Dei caduti, 31 sono rimasti uccisi in azioni ostili. Dieci militari hanno perso la vita in incidenti stradali, altri due di infarto, uno per un colpo partito accidentalmente durante il caricamento della propria arma, uno di malattia. Un altro militare italiano è morto dopo essere rimasto ferito nel raid in cui è stato liberato dopo la sua cattura. I feriti tra le fila italiane superano invece quota 650 unità.

ESPLORA LA MAPPA DEI MILITARI ITALIANI CADUTI IN AFGHANISTAN

Estendendo il conto delle vittime tra i militari dei 48 paesi della coalizione, il conto sale a quasi 3500 unità. Come riporta il database iCasualties che registra i dati dei militari rimasti uccisi durante l’operazione Enduring Freedom i paesi che hanno perso più uomini sono gli Stati Uniti d’America (2356 caduti) e il Regno Unito (453), seguiti da Canada (158), Francia (86) e Germania (54).



Ai militari dei 48 paesi della coalizione che hanno perso la vita vanno aggiunti i morti registrati tra le forze di sicurezza afgane, spesso dislocate in luoghi remoti del paese dove i militari della coalizione non sono presenti.

Secondo i dati rilasciati dal governo afgano a marzo 2014 e riportati dal New York Times sono più di 13mila le unità delle forze afgane – tra soldati e poliziotti – che hanno perso la vita dall’inizio della guerra. Un numero che è cresciuto nel tempo, in controtendenza a quello dei caduti della coalizione che è andato diminuendo. Un trend che rispecchia l’aumento di unità afgane addestrate e arruolate tra le fila dell’esercito nazionale e la polizia – oggi pari a 157mila unità.

Secondo Karl Åke Roghe, il capo uscente di Eupol, la missione dell’Unione Europea che supporta e addestra la polizia afgana, solo nel 2014 il numero di morti tra le forze di sicurezza afgane è di circa 5000 unità. Un numero che supera il totale dei militari della coalizione internazionale caduti nell’intero arco di 13 anni di guerra.



Ma i morti non riguardano solo le forze militari. Guardando i dati sui civili la guerra ha provocato – secondo le stime del progetto Costs of war almeno 21mila morti. Ed è emblematico osservare come nell’anno in cui l’operazione giunge al termine i morti civili superino una soglia mai registrata in precedenza.

È del 30 novembre l’ultimo report dell’Unama – la Missione di Assistenza in Afghanistan delle Nazioni Unite – in cui si indica il 2014 come l’anno col numero di morti e feriti civili registrati più alto dal 2009, anno d’inizio delle osservazioni. In altre parole, le Nazioni Unite hanno contato quasi 3200 civili uccisi e quasi 6500 feriti da gennaio a novembre 2014.



Secondo quanto annunciato da Nicholas Haysom, il numero di vittime civili è cresciuto tra il 2013 e il 2014 del 19 per cento, superando anche il precedente record registrato nel 2011 quando a perdere la vita furono 3133 civili.

L’aumento delle vittime tra donne e bambini è ancora più alto: nell’ultimo anno i bambini ad aver perso la vita sono aumentati del 33 per cento, le donne del 12 per cento. Stando alle parole di Georgette Gagnon, direttore dell’UNAMA Human Rights, il 75% delle vittime civili è causato da attacchi di elementi anti-governativi. Un dato che mette in evidenza come l’Afghanistan sia un paese in preda al caos.

C’è poi la questione dei soldi. Per quanto riguarda i costi economici della guerra in Afghanistan, le ultime stime parlano di mille miliardi di dollari spesi dagli Stati Uniti d’America – senza contare quelli destinati alla operazione “Freedom’s Sentinel” il cui inizio è previsto nel 2015. Uno studio del Watson Institute for International Studies della Brown University ha stimato il costo totale delle missioni americane in Afghanistan, Pakistan e Iraq pari a 4400 miliardi di dollari.

Twitter @JacopoOttaviani