Il nuovo rapporto dell'Unicef racconta un fenomeno di portata sconcertante. Che non riguarda solo l'Asia e l'Africa. Ma il futuro del pianeta e delle nostre società. Queste donne e i loro figli sono destinati ad essere la fascia più povera e non istruita della popolazione
Si sposano a nemmeno diciotto anni. Con uomini che spesso hanno almeno un decennio più di loro e in molti casi in unioni poligame. Non hanno la possibilità di ricevere un'educazione, rischiano molto di più di una donna adulta di morire di parto o di subire complicazioni legate alla nascita dei figli. Subiscono maltrattamenti e perdono, ancor prima di essere entrate nell'età adulta, ogni possibilità di essere minimamente padrone del proprio destino, di studiare o lavorare, di garantire ai propri figli un'istruzione.
Se pensate che la piaga delle spose bambine sia un fenomeno residuale, un retaggio di bui tempi passati, i dati del
nuovo rapporto Unicef sul fenomeno vi faranno ricredere. In tutto il mondo, oggi, ci sono più di
700 milioni di donne che si sono sposate prima dei 18 anni. Di queste, il 17 per cento, ovvero 125 milioni, vive in Africa. Una su tre di queste giovanissime donne africane (circa 40 milioni di persone) si è sposata prima dei 15 anni. In Mauritania, il 60 per cento delle adolescenti ha un marito di almeno dieci anni più vecchio. Nella sola Nigeria, le spose bambine sono 23 milioni.
In questo mare di dati, il più importante riguarda non solo il presente, ma il futuro di questo fenomeno: che declina troppo lentamente nelle zone rurali e nelle fasce più povere della popolazione. la probabilità che una ragazza del quintile più povero della popolazione si sposi da bambina è alta come lo era 25 anni fa. Se a questo si somma il fatto che il tasso di natalità in Africa continua a crescere, si può prevedere che nel 2050 circa la metà delle spose bambine vivrà in Africa.
[[ge:rep-locali:espresso:285621263]]Secondo il rapporto dell’Unicef, presentato a Lusaka, in Zambia, in occasione del Summit dell’Unione Africana sulle bambine, se gli attuali livelli rimarranno stabili il numero totale delle spose bambine in Africa aumenterà dai 125 milioni ai 310 milioni entro il 2050. Entro il 2050 il continente africano sorpasserà l’Asia meridionale come regione con il più alto numero di donne di età compresa tra i 20 e i 24 anni che si sono sposate da bambine.
“Il grande numero delle bambine coinvolte – e ciò che questo rappresenta in termini di infanzie perdute e futuri distrutti – sottolinea l’urgenza di mettere al bando la pratica del matrimonio infantile una volta per tutte”, ha dichiarato Anthony Lake, direttore generale dell’UNICEF. “I dati sono chiari nel mostrare che per porre fine al matrimonio infantile è necessario interventi maggiormente indirizzati a raggiungere le bambine più povere e marginalizzate, quelle che ne hanno maggiore bisogno e quelle maggiormente a rischio, con un’istruzione di qualità e l’offerta di altri servizi di protezione. Sono in gioco le loro vite e il futuro delle loto comunità. Ogni sposa bambina rappresenta una tragedia individuale. Un aumento del loro numero è intollerabile”.
“Il matrimonio infantile genera norme sociali che sono diventate sempre più difficili da eliminare – norme che minano il valore delle nostre donne – ha dichiarato la Presidente della Commissione dell’Unione Africana Nkosozana Dlamini Zuma. “Attraverso una maggiore sensibilizzazione, combinata ad un approccio collaborativo, i disastrosi effetti del matrimonio infantile possono essere eliminati”.
Quando i bambini si sposano, la loro prospettiva di una vita in salute diminuisce drasticamente e spesso stabilisce un ciclo di povertà intergenerazionale. Le spose bambine hanno meno probabilità di terminare gli studi, sono più a rischio di essere vittime di violenze e di contrarre il virus dell’HIV. I bambini nati da madri adolescenti corrono un rischio maggiore di morire alla nascita o subito dopo il parto a di avere un basso peso alla nascita. Le spose bambine spesso non hanno le competenze necessarie per trovare lavoro.
L’Unione Africana, lo scorso maggio, ha lanciato in tutto il continente una campagna per porre fine al matrimonio infantile, aumentando l’accesso delle bambine alla registrazione alla nascita e sul rafforzamento e la messa in pratica di leggi e politiche che proteggano i diritti delle bambine e delle adolescenti e proibiscano il matrimonio prima dei 18 anni.