
IMPIANTI IN RITARDO
Si lavora a ranghi serrati per recuperare il tempo perduto, ?ma le questioni da risolvere restano molte. A cominciare dall’inquinamento della laguna dove si svolgeranno le gare ?di canoa e canottaggio.
Oltre al pessimo odore, gli ispettori ambientali hanno dovuto recuperare dallo specchio d’acqua 19 tonnellate di pesci morti. Rimanendo tra gli sport acquatici, la preoccupazione è alta anche per le gare di vela e wind-surf nella baia di Guanabara, che sarebbe dovuta essere ripulita almeno ?per l’80 per cento e, invece, ?il governatore di Rio de Janeiro ?ha già fatto sapere che l’obiettivo verrà raggiunto solo nel 2018. Tuttavia il Presidente del Comitato Rio 2016 si è detto certo ?che le gare si svolgeranno regolarmente. Ritardi anche ?per il campo olimpico di golf ?e il centro ippico.
ABITANTI SFRATTATI
A questo si aggiungono i problemi d’ordine pubblico, vero cruccio delle autorità locali. A cominciare dalle favelas, che nelle ultime settimane sono tornate al centro delle cronache dopo numerosi scontri armati tra narcotrafficanti e polizia militare. Nel Complexo ?do Alemão, una delle favelas più calde di Rio un bambino di 10 anni è morto a seguito di una pallottola vagante facendo scatenare l’ira degli abitanti. Nella zona ovest della città, poi, numerose famiglie sono sul piede di guerra ?per essere state costrette ad abbandonare le loro case, demolite per permettere il passaggio di una linea di autobus speciali che dovrebbe portare 70mila persone al giorno nei vari impianti. Difficilmente le Olimpiadi saranno la panacea ai problemi economici che sta affrontando ?il Brasile, ma l’obbiettivo è fare meglio dei Mondiali di calcio ?sia a livello sportivo, ?che organizzativo.