Si stringe il cerchio intorno al primo ministro sospettato di aver intascato tangenti di varia natura per arricchire sé e i suoi familiari
E' iniziato il conto alla rovescia per il primo ministro conservatore israeliano Benjamin Netanyahu e, molto probabilmente, per la sua avida consorte, Sara. Il cerchio investigativo si sta stringendo sempre di più attorno all'uomo politico che, a dispetto del gentile diminutivo con cui è chiamato dagli israeliani,"Bibi", sta sfruttando senza remore da più di vent'anni i problemi congeniti del proprio paese per ottenere potere, fama e ricchezza per sé e la propria famiglia ( cugini e cognati arruolati nella mission). Anziché risolverli, i mali di Israele, li ha incancreniti al punto di costringere la società israeliana a polarizzarsi e quindi ad amputarsi della parte "sinistra", rendendo giorno dopo giorno la parte destra e religiosa sempre più ipertrofica.
Impossibile dimenticare le sue funeste apparizioni dal balcone della sede del Likud nel 1995 , pochi mesi prima dell'assassinio di
Yitzhak Rabin, quando incitava la folla a rivoltarsi contro l'allora primo ministro-premio Nobel e gioiva nel vedere passare una bara di cartone con il suo nome, dono che i macabri sostenitori della sua retorica dei bassi istinti gli offrivano come la testa del Battista a Erode.
Da allora Netanyahu è stato eletto primo ministro per ben tre volte ma la sua fine politica, in carcere, potrebbe essere imminente come testimoniano anche i sondaggi che danno il 67 per cento della popolazione favorevole alle sue dimissioni.
Da giorni sulla stampa israeliana campeggia in prima pagina la notizia secondo cui "Bibi" è sospettato dalla polizia di aver intascato tangenti di varia natura.
"Il trono traballa" scrive il quotidiano Yediot Ahronoth È da piu di un anno che la polizia sta investigando, ma le indagini sono giunte a un punto di svolta quando l'ex capo di gabinetto di Netanyahu,
Ari Harow, tre giorni fa, è stato messo con le spalle al muro dagli inquirenti per un'altra vicenda di corruzione che lo vede coinvolto in prima persona. Ecco però che per salvarsi l'antico sodale e amico strettissimo ha accettato di collaborare con la giustizia in cambio di una pena da scontare ai servizi sociali e non dietro le sbarre. "Sarà un terremoto perché le informazioni che Harrow ha sono un vaso di Pandora'', riporta il quotidiano progressista di Tel Aviv, Haaretz. ''La verità comincia ad apparire dietro al muro di omertà e la testimonianza di Harow può frantumarlo", titola Maariv.
L’ex capo di gabinetto di Benjamin Netanyahu avrebbe sottoscritto un accordo con la procura per presentarsi come testimone per la pubblica accusa in due procedimenti giudiziari per corruzione contro il premier israeliano. In cambio della sua collaborazione, Ari Harow dovrebbe inoltre beneficiare di uno sconto di pena nel quadro degli altri procedimenti giudiziari in cui è coinvolto.
"Respingiamo totalmente le illazioni prive di fondamento contro il primo ministro", si legge in una dichiarazione postata sulla pagina Facebook di Netanyahu.
Le indagini nei confronti di Netanyahu sono almeno tre.
In una è sospettato di aver ricevuto casse e casse del migliore champagne e sigari sul mercato da parte del produttore israeliano e amico di famiglia Arnon Milchan trapiantato a Hollywood ma in seguito diventato membro del consiglio di amministrazione di Canale 10, una tv israeliana. La seconda ha sempre a che vedere con l'informazione: esiste un'intercettazione telefonica in cui si sentirebbe il premier proporre all'editore di un quotidiano a lui personalmente avverso - Yedioth Ahronoth- Noni Mozes, la riduzione della tiratura del giornale rivale, Israel Hayom, in cambio di una linea editoriale filo governativa. Prima che Israel Hayom (il quotidiano gratuito di proprietà del magnate dei casino di Las Vegas, Sheldon Adelson amico e finanziatore delle campagne di Bibi ma anche di The Donald negli Usa) diventasse il giornale più letto in Israele, Yedioth era il più popolare. Dopo che Adelson è stato costretto a rispondere alle domande della polizia, i titoli del suo giornale hanno iniziato a essere meno generosi verso il premier. La terza è la più grave perché riguarda una presunta enorme tangente che sarebbe stata ottenuta da Bibi con l'acquisto di sottomarini tedeschi grazie all'intermediazione di un cugino.
In ogni caso ora tutti i riflettori sono puntati sull'ex capo di gabinetto Arrow e l'ennesimo interrogatorio, avvenuto due giorni fa, della First lady Sara per altre indagini che riguardano l'uso dei fondi della presidenza del consiglio a scopi privati, è passato in secondo piano. Del resto è noto a tutti che Sara Netanyahu sia amante del lusso e delle spese pazze ma estremamente tirchia e dispotica nei confronti della servitù. A proposito: lo champagne millesimato hollywoodiano lo beve lei, mentre a Bibi "bastano" sigari, gelati e sottomarini. Nel frattempo Bibi è riuscito a far chiudere la redazione israeliana della TV qatarina Al Jazeera come avvenuto in Arabia Saudita, Emirati, Arabi, Bahrein ed Egitto. Anche Israele l'accusa di fomentare il terrorismo. Peccato che Israele si fregi di essere l'unica democrazia in Medio Oriente dove la libertà di critica e di espressione sono sacrosanti.