Nel 2016 l'elettorato femminile scelse il repubblicano, anche grazie allo show tv "The apprentice". Ora che lo hanno conosciuto meglio però, l'apprezzamento nei suoi confronti è ovunque in calo. E Biden è dato in largo vantaggio

donald trump
La regola seguita dalle volontarie che sostengono il candidato democratico Joe Biden si chiama “regola delle due V”. Cioè «voting and volunteering», come spiega all’Espresso Laura Buchwald, amministratrice del gruppo Facebook nazionale Women for Biden Harris 2020. La traduzione è semplice: votare e fare volontariato, per spingere le altre donne a recarsi al seggio.

Metterla in pratica è un po’ meno semplice, però. Gli Stati Uniti sono nel pieno dei coronavirus (oltre 8 milioni di infettati e 220 mila decessi) e le procedure di voto dipendono, complicandosi, da Stato a Stato. Ma seppure nella confusione c’è una tendenza elettorale che continua da qualche settimana a seguire lo stesso percorso, a pochi giorni dalla notte del 3 novembre. E riguarda proprio donne come quelle che Laura Buchwald sta provando a convincere. Nel 2016 preferirono Donald Trump a Hillary Clinton. Ora sembra pronte a cambiare idea.

«Sceglieranno Joe Biden, perché sta assumendo il ruolo del padre anziano e saggio, per recuperare una nazione smarrita e nel caos», spiega la Buchwald, newyorkese che ha le idee chiare sul perché nel 2016 Hillary Clinton abbia perso: «La prima ragione è che l’odio verso Hillary perché era moglie di Bill e molte donne non volevano vedere una come lei avere successo: hanno preferito quindi un businessman, nonostante tutto».

La seconda è più di strategia elettorale: «Hillary si è dimenticata del Midwest, ha dato per scontati i suoi elettori lì. Non puoi permettertelo, specie se sei una candidata donna». Il terzo motivo, invece, ha a che fare con le impressioni più che con i fatti. «Io, da newyorkese, Donald Trump lo conoscevo già bene, per le storie che lo riguardavano, per gli scandali che ha vissuto e per la fortuna ereditata dal padre. Le altre donne d’America lo hanno conosciuto invece come quello sicuro di sé della serie tivù The Apprentice: una celebrity così, a livello di carisma, affascina sempre».

Usa
La metamorfosi di Joe Biden
26/10/2020
Nel documentario Netflix “Trump: An American Dream” lo stratega repubblicano Roger Stone, storico alleato del presidente in carica, lo dice chiaro e tondo. L’inizio della carriera televisiva in The Apprentice, format in cui Trump licenziava e premiava aspiranti imprenditori a caccia di successo, è stato anche l’inizio inconsapevole della sua campagna elettorale. Alcuni delle decine di milioni di telespettatori che hanno seguito il reality show, da lui condotto per 14 stagioni, si sono convertiti poi in suoi elettori. Molti di questi sono state donne e i dati sembrano dimostrarlo, a partire dalle rilevazioni raccolte da Cnn e riprese dall’istituto Morning Consult, secondo cui le elettrici bianche d’America abbiano preferito Trump alla Clinton con uno scarto di ben 9 punti percentuali nel 2016: 52 per cento per lui, 43 per cento per lei.

«Ma quest’anno non credo sarà così, io quello lì non lo voto più», confida all’Espresso Emily Sutter, nativa di Philadelphia, in Pennsylvania. Donna in carriera e madre di famiglia, 41 anni, per “quello lì” intende Trump, che anche lei preferì a Hillary per la Casa Bianca nel 2016. «Sono un’indipendente, voto chi credo sia migliore, ma quattro anni fa ho sbagliato e ora voglio riparare», dice. Al contrario di Laura Buchwald, Sutter non è molto social. Nella sua casa di Indian Trail in North Carolina, dove vive con suo marito e due figli a una manciata di chilometri da Charlotte, preferisce fare campagna elettorale con i vecchi sistemi. «Bussando alle porte, telefonando a casa, parlando con gruppi mirati di amiche e amici».

Sutter rappresenta alla perfezione il genere di “suburban woman” con cui Trump vorrebbe dialogare. Appartenente alla classe media, con una famiglia da mantenere, una villetta a schiera e il parcheggio per il Suv. «Donne delle periferie, posso tornare a piacervi?», ha detto Trump da Johnstown, in Pennsylvania, durante uno dei primi comizi elettorali dopo la guarigione dal coronavirus. Uno dei tanti appelli a queste elettrici che lo aiutarono a sconfiggere Hillary Clinton e a cui ora si sta rivolgendo, facendo leva sullo spauracchio Black Lives Matter: «Gli estremisti di sinistra metteranno a ferro e fuoco le vostre tranquille case di periferia e distruggeranno il sogno americano», ripete come un mantra il Presidente in questi giorni. «Ma io mi sono pentita di averlo votato quando ho visto quanta poca empatia abbia usato nell’affrontare la crisi della pandemia», commenta Sutter. «Noi donne stiamo soffrendo più dei maschi la didattica a distanza dei nostri figli, fatichiamo a mantenere il nostro lavoro, magari abbiamo visto i nostri mariti perdere la malattia», prosegue. «I cosiddetti “antifa” sono percepiti da me come l’ultimo dei problemi, e non sono l’unica a pensarla così: ma Trump proprio non sembra ascoltare».

Joe Biden è avanti nelle preferenze delle donne in tutti i sondaggi. Sempre secondo i dati Morning Consult, il candidato Dem è a valanga contro Donald Trump sul voto delle donne appartenenti alla comunità nera (88 per cento contro il 6), supera il presidente nelle preferenze delle donne ispaniche (66 per cento a 29) ma soprattutto è davanti nelle preferenze delle “suburban women” come Sutter: 51per cento a 44. «Eppure io non mi sento tranquilla, ho la sensazione che Trump possa rimontare di nuovo all’ultimo», dice all’Espresso Cynthia Green, 33 anni, residente di South Bend in Indiana. Durante la primavera del 2019, quando iniziò la corsa alle primarie dei dem, Green aveva sostenuto con forza Pete Buttigieg, che di South Bend è stato sindaco. «Proprio perché pensavo servisse un volto giovane per riattrarre il voto delle donne che avevamo perso nel 2016», precisa. Il partito invece è andato in un’altra direzione: «Lo rispetto, ma continuo a vedere Biden come una figura troppo debole nonostante abbia scelto Kamala Harris come vice».

Anche perché di donne che sostengono Donald Trump, nel Paese, comunque ce ne sono ancora molte. È il caso ad esempio di Jadeen Nikita, ballerina di base a New York. «Ho capito che Trump avrà vita facile nel momento in cui ho visto, a marzo, che i democratici avevano scelto Biden», dice all’Espresso. «I sondaggi? Non mi fido. Vengono usati dai media mainstream in televisione per scoraggiare il voto di chi è indeciso», dice, ripetendo quasi con le stesse parole quanto il Presidente continua a ribadire nei suoi comizi in giro per il Paese. «Quando dicono che le donne nelle periferie votano Biden, ad esempio, quell’annuncio serve per dissuadere le sostenitrici di Trump a recarsi al seggio facendo credere loro che sia inutile». Nikita ha sostenuto The Donald nel 2016 ed è pronta a rifarlo il 3 novembre, perché «ha garantito livelli di occupazione mai visti per noi donne fino al coronavirus». E secondo lei, «ha anche gestito la pandemia nel modo migliore possibile: non è l’empatia a salvare vite, sono le azioni», dice.

Ma per diverse donne americane è stata proprio l’assenza di sensibilità del presidente, che negli ultimi due mesi ha detto almeno 28 volte che la fine della pandemia era dietro l’angolo, ad aver fatto cambiare loro idea. E la nomina della giudice della Corte Suprema Amy Coney Barrett, le cui posizioni a destra mettono in dubbio la libertà di scelta delle donne americane di domani su aborto e fecondazione in vitro, non ha aiutato. «Joe Biden è un uomo di famiglia, che sa ascoltare», spiega ancora Buchwald. Che ricorda:«Quando nel dicembre del 1972 Biden perse la moglie Neilia e la figlioletta Amy, in un terribile incidente stradale, era appena stato eletto senatore del Delaware. Da quel giorno in poi, fece il pendolare da Washington, in treno per non lasciare mai soli i due figli rimasti. È un essere umano dignitoso con una sensibilità che la politica ha perso da quando Trump è presidente. Ora abbiamo bisogno di normalità».