A partire dal prossimo 31 gennaio, e per almeno due anni, gli host di Airbnb vedranno solo le iniziali dell’ospite finché la prenotazione non sarà confermata. Dopo, potranno visualizzare il nome completo del futuro inquilino. Si tratta di un esperimento che la piattaforma leader nel mercato degli affitti, ha deciso di fare per contrastare i pregiudizi razziali. Per adesso le nuove regole entreranno in vigore soltanto per lo stato dell’Oregon, «dato che l'impatto di questo cambiamento è sconosciuto, l'implementazione sarà limitata» ha dichiarato la portavoce di Airbnb Liz DeBold Fusco a NBC News.
L’aggiornamento della piattaforma americana arriva dopo la risoluzione di una causa del 2019, in cui tre donne nere dell'area di Portland, in Oregon, avevano affermato che il sito consentiva ai proprietari dei locali in affitto di scegliere i clienti in base alla razza, a causa della presenza di nomi e fotografie, di fatto violando le leggi statali che proibiscono la discriminazione in qualsiasi luogo di alloggio pubblico.
Un problema non nuovo per Airbnb. L’hashtag #AirbnbWhileBlack, diventato popolare tra il 2015 e il 2016, aveva già raccolto le esperienze di razzismo subite da molti utenti sulla piattaforma. Alcuni ospiti neri hanno affermato di aver visto negate le proprie prenotazioni fino a quando non hanno cambiato i nomi o le fotografie del profilo online. Anche uno studio realizzato dai ricercatori della Harvard Business School, nel 2016, ha confermato le percezioni degli utenti. Dall’analisi di 6400 annunci Airbnb in cinque città americane, è emerso che le richieste di ospiti con nomi tipicamente afroamericani hanno circa il 16% di probabilità in meno di essere accettate rispetto a ospiti identici con nomi usuali per chi è bianco.
«Airbnb non tollera la discriminazione e abbiamo adottato una serie di misure per aiutare a combattere i pregiudizi. Alcune di queste iniziative includono la richiesta a tutti host e agli ospiti di accettare l'impegno della community di trattare gli altri senza discriminazioni e con rispetto». Così è scritto nella nota che la piattaforma ha pubblicato il 22 dicembre scorso, quando ha annunciato l’entrata in vigore delle nuove regole in Oregon.
Non segna la fine del razzismo su Airbnb ma un passo per contrastarlo, assieme alle altre misure che la piattaforma ha adottato per abbattere i pregiudizi, come Project Lighthouse, un'iniziativa pensata con Color of Change e altre organizzazioni per i diritti civili, per misurare le discriminazioni che avvengono su Airbnb. «Crediamo che misurare i pregiudizi sia fondamentale per eliminarli e pensiamo che tutte le aziende dovrebbero assumersene la responsabilità» ha affermato Johnny Mathias, vicedirettore senior della campagna per i media, la democrazia e la giustizia economica, dell’organizzazione no-profit Color Of Change.