Il Paese ha ottenuto lo status di candidato all'adesione. E storia, lingua e sistema politico sono profondamente intrecciati con la Comunità. «Sforzi raddoppiati nonostante gli effetti dell’invasione russa dell’Ucraina da parte della Russia». L’intervento del vice primo ministro

Nel centro di Chisinau, davanti al Museo di Storia Nazionale della Repubblica di Moldova, è situata la statua di una lupa che allatta Romolo e Remo che rappresenta un simbolo dei nostri legami storici con Roma, con l'Italia e in definitiva, con l’Europa. Sotto la statua c’è un’iscrizione di Mihai Eminescu, un poeta molto amato in Romania e Moldavia: «Veniamo da Roma, dalla Dacia Traiana».

 

Un altro monumento che spiega il nostro passato comune è la Colonna Traiana, che svetta su Roma da quasi venti secoli, commemorando la conquista da parte dell'imperatore Traiano della Dacia, antica provincia romana corrispondente all’attuale Romania e Moldova. La storia delle due campagne successive - che definiscono i 19 anni di governo dell'imperatore - è raccontata in 155 scene scolpite nel fregio a spirale della colonna.

 

Duemila anni più tardi, in Moldova parliamo il romeno, una lingua romanza affine all'italiano, e siamo orgogliosi delle nostre radici che derivano dalla convivenza tra i daci nativi e i coloni romani della Dacia Traiana.

 

Al giorno d’oggi, questi legami linguistici e culturali hanno favorito l’integrazione della nostra numerosa comunità in Italia. Ora i moldavi in Italia contribuiscono a entrambe le economie e promuovono involontariamente uno scambio culturale che crea un legame sempre più forte tra i nostri Stati e le nostre popolazioni.

 

Un Paese europeo, con identità, storia, lingua e condividendo gli stessi valori democratici, la Repubblica di Moldova ha ottenuto quest'anno lo status di candidato all'adesione all'Unione Europea.

 

Compiendo passi decisivi verso l'adesione, stiamo riformando il nostro sistema giudiziario, combattendo la corruzione e modernizzando la nostra economia.

 

Quest’anno, Moldova ha fatto un balzo di 49 posizioni nell'Indice della libertà di stampa di Reporter senza frontiere ed è diventata uno dei Paesi che hanno migliorato maggiormente l'Indice dello Stato di diritto del World Justice Project nel 2022. Il rapporto Global State of Democracy ha definito la Moldova un punto di forza della democrazia, mentre il Consiglio d'Europa ha migliorato il nostro rating antiriciclaggio.

 

Portare avanti le riforme e investire nel consolidamento della democrazia è il modo in cui costruiamo una resilienza di fronte ai molteplici rischi per la nostra sicurezza, come le forniture energetiche e l'economia colpite dalla guerra della porta accanto.

 

La brutale invasione dell'Ucraina da parte della Russia, che condanniamo fermamente, sta colpendo duramente il nostro Paese. I bombardamenti russi sulle infrastrutture energetiche ucraine hanno causato due grandi blackout che hanno colpito il Paese intero. Diversi missili russi hanno violato il nostro spazio aereo. I detriti dei missili sono caduti sul nostro territorio. 

 

Gazprom ha più che dimezzato le esportazioni di gas naturale in Moldova, mettendo a rischio la nostra capacità di tenere accese le luci nel Paese. Abbiamo anche perso le forniture di energia elettrica provenienti dall'Ucraina, che a sua volta è sprofondata nell'oscurità.

 

Con l'impennata dei prezzi dell'energia, l'inflazione si avvicina oggi al 35%, le rotte commerciali sono interrotte, la fiducia degli investitori è scesa e, di conseguenza, la nostra economia si sta indebolendo.

 

Ma a dispetto di tutte le probabilità - e con l'aiuto di amici tra cui l'UE e l'Italia - Moldova sta tenendo testa a uno spettro di attacchi ibridi, tra cui l’utilizzo di energia e rifugiati come arma, gli attacchi informatici, le proteste a pagamento e il controllo dei partiti politici e dei media per promuovere la disinformazione e destabilizzare il Paese.

 

Come risposta a tutto ciò, il Paese sta accelerando le riforme inerenti al mercato energetico e l'integrazione dei sistemi di gas ed elettricità con l'Ue per ridurre la sua dipendenza dal gas russo.

 

Le esportazioni verso l'Ue sono cresciute del 57,2% nella prima metà di quest'anno, grazie al riorientamento degli scambi verso partner affidabili. Circa due terzi delle esportazioni moldave sono ora destinate all'Ue.

 

Stiamo anche combattendo la disinformazione e la cattiva influenza russa, stiamo respingendo i proxy orchestrati da Mosca e gli oligarchi corrotti. Non risparmiamo sforzi per garantire che la nostra economia funzioni per la maggioranza e non solo per i pochi. Inoltre, in collaborazione con l'Ue e la Nato, stiamo costruendo le nostre difese per continuare a contribuire alla stabilità regionale.

 

Se da un lato siamo il vicino più vulnerabile dell'Ucraina, dall'altro ne proteggiamo il secondo confine più lungo. Lungo questi 1.222 chilometri, Moldova è uno Stato in prima linea nella lotta contro armi, droga e traffico di esseri umani.

 

Dall'inizio della guerra, abbiamo lavorato duramente per mantenere la stabilità nella regione separatista della Transnistria, che condivide con l'Ucraina un confine lungo oltre 450 chilometri e dove sono stanziate illegalmente circa 1.600 truppe russe. Siamo riusciti a mantenere sotto controllo la situazione.

 

Forniamo anche rotte di rifornimento essenziali da e per l'Ucraina, le cosiddette "Solidarity Lanes". Una parte significativa del commercio ucraino, compresi i cereali, passa attraverso la Repubblica di Moldova.

 

Essendo un Paese con meno di 3 milioni di abitanti, Moldova ha accolto più di 650.000 rifugiati ucraini fin dai primi giorni dell'invasione russa. Finora, oltre 80.000 di loro hanno scelto di restare e ci stiamo preparando ad ospitarne altri in inverno, nel caso in cui debbano fuggire da un'escalation militare o dalla mancanza di calore, elettricità e acqua.

 

La solidarietà verso l'Ucraina e l'aiuto alla sua vittoria nella guerra contro la Russia sono una necessità morale. Riflette i nostri valori europei, valori che sono alla base della nostra ambizione di aderire all'Unione Europea.

 

È chiaro che il cammino verso l'adesione all'Ue sarà lungo e siamo pienamente impegnati a intraprendere tutte le riforme necessarie per soddisfare i criteri dell'Ue. E con amici come l'Italia, sappiamo di non essere soli.

 

Traduzione di Amélie Baasner e Amanda Morelli. A cura di Amélie Baasner

 

Nicu Popescu è vice primo ministro della Repubblica di Moldova e ministro degli Affari esteri e dell'integrazione europea dall'agosto 2021. In precedenza è stato direttore del programma Wider Europe presso l'European Council on Foreign Relations e ha lavorato presso l'ufficio di Parigi dell'Ecfr, dove si è concentrato sulle relazioni dell'UE con la Russia e i Paesi del partenariato orientale.