Muhammad Sawalha vive in un appartamento del Comune che dopo anni di affitto ha acquistato a prezzo agevolato. Sarebbe uno dei membri chiave dell'avvicinamento dell'associazione terroristica con l'Iran ed Hezbollah

Sadiq Khan, sindaco di Londra, non ha lasciato adito ad alcun dubbio: «Si può essere sostenitori dei diritti dei palestinesi e al contempo condannare inequivocabilmente le azioni di Hamas e i conseguenti festeggiamenti». Lo ha specificato nel corso di un incontro tenutosi a Golden Greens, nel quartiere di Barnet dove, secondo l’Istituto nazionale di statistica, su 395.839 abitanti, 56.616 sono di origine ebraica. La più alta concentrazione nel Regno Unito.

 

A pochi minuti di macchina da Golden Greens è situato l’appartamento di proprietà del Comune dove vive tuttora Muhammad Sawalha. Esponente di Hamas, da quando arrivò a Londra nel 1990, utilizzando un passaporto falso per sfuggire al mandato d’arresto di Israele, «si ritiene abbia diretto una parte rilevante della strategia politica e militare (dell’organizzazione)», si legge in un’inchiesta della Bbc. «Si tratta di un alto funzionario militare con un passato coinvolgimento (primi anni ’90, ndr) nella gestione di agenti terroristici in Giudea e Samaria da Londra», secondo un’indagine del Meir Amit Intelligence and Terrorism information Center (Itic).

 

Nel 2017 prese parte a una delegazione ufficiale presso il ministero degli Esteri russo assieme a Salah al-Arouri, vicepresidente del bureau politico e comandante militare in Cisgiordania. Figura chiave nello sviluppo dei legami con Iran e Hezbollah, il dipartimento di Stato Usa il 13 novembre 2018 ha stabilito una ricompensa di 5 milioni di dollari per informazioni sul luogo in cui si nasconde.

 

«Ciononostante le autorità britanniche non hanno preso provvedimenti contro di lui», denuncia l’Itic. «Non lo hanno espulso, né hanno limitato la sua attività». Anzi: malgrado il suo ruolo e la posizione assunta riguardo al terrorismo come forma di lotta politica («è diritto del popolo palestinese, mentre le sue terre sono occupate, lottare con tutti i mezzi, compresi gli attentati suicidi», affermò nel 2001 sul canale qatariota di Al Jazeera), Sawalha ha vissuto in affitto in una casa di edilizia residenziale pubblica a canone agevolato dall’ottobre 2003 al giugno 2021, quando esercitò il diritto di acquisto («right to buy scheme») e poté acquistare l’appartamento con uno sconto di 112.000 sterline. Da novembre 2021, qualsiasi persona legata ad Hamas, quindi non solo esponenti militari, ma anche politici, come nel caso di Sawhala, nel Regno Unito è considerata un terrorista.

 

«Sono inorridito al pensiero che Sawhala possa vivere in mezzo a noi», ha dichiarato il consigliere municipale Barry Rawilings che non ha risposto alla richiesta di chiarimenti de L’Espresso. «Ci metteremo in contatto con altre parti interessate, tra cui la polizia e il governo, per la storia di questo caso e prenderemo tutte le misure necessarie». Eppure, già a giugno 2020, Caroline Turner, direttrice dell’ong Uk Lawyers for Israel aveva inviato una segnalazione che forniva informazioni dettagliate sui legami di Sawalha con Hamas. «Non mi capacito di come il Comune gli abbia venduto la casa con un forte sconto», racconta a L’Espresso.

 

«Le autorità sono obbligate a fare un controllo “know your client” (conosci il tuo cliente, ndr) e dovrebbero aver analizzato il rapporto che abbiamo inviato alle autorità su Sawalha. Il Comune ha ignorato il nostro avvertimento su una possibile violazione delle norme contro il finanziamento indiretto al terrorismo», nel momento in cui si affitta una casa a prezzo convenzionato a una persona che ricopre un ruolo importante all’interno di Hamas. «La questione è stata deferita alla Polizia metropolitana, che non ha fatto nulla», afferma Turner. Come è stato possibile? «Anche questo non lo so spiegare».

 

L’attività di un membro che ha avuto un ruolo chiave nella strategia militare e politica dell’organizzazione che nei giorni scorsi ha preso in ostaggio circa 200 civili era tuttavia sotto gli occhi di tutti. La tesi del governo israeliano è che sotto la patina di incarichi formali in varie associazioni, registrati presso il database governativo britannico, come quello di direttore del “Comitato internazionale per rompere l’assedio a Gaza”, della moschea di Finsbury Park o della British Muslism initiative, si celasse un’autorevole punto di riferimento a Londra di Hamas.

 

L’8 ottobre, all’indomani dell’incursione nel territorio israeliano, una società di commercialisti cui Sawhala è affiliato, la Sayam and Co, identificata dal Middle East Forum sulla base di documenti governativi britannici come ombrello di una ridda di organizzazioni legate a importanti esponenti di Hamas, ha organizzato un evento cui avrebbero preso parte simpatizzanti dell’associazione. Fa parte di questa rete anche Zaher Birawi, che assieme a Sawhala gestiva il Comitato internazionale per rompere l’assedio a Gaza. Birawi da anni organizza convogli umanitari per supportare la popolazione palestinese nella Striscia di Gaza, che, ancor di più in questi giorni, vive come in una stanza buia, illuminata a intermittenza da un interruttore nelle mani del governo israeliano. È considerato da Tel Aviv un agente di Hamas nel Regno Unito. In un programma televisivo da lui gestito, il 62enne ha ospitato circa un mese e mezzo fa il compagno di lunga data Sawhal, con il quale è ritratto in una foto assieme all’attuale leader, Ismail Haniyeh. Nella puntata, secondo quanto riporta il Sunday Times, viene respinta la definizione di Hamas come organizzazione terroristica. I suoi legali hanno contestato la traduzione dall’arabo e hanno detto che Sawhala non ha legami con Hamas. Anche se quanto documentato nel corso degli ultimi 30 anni sembra condurre a conclusioni opposte.