Accade all'estero

In Afghanistan una nuova legge dei Talebani vieta alle donne di parlare in pubblico

di Chiara Sgreccia   23 agosto 2024

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E poi la fine della convention dem negli Usa. La poliomielite a Gaza. La tensione che si alza in Libia. Le proteste delle donne in India, l’emergenza a Haiti. E la pace difficile in Sudan. Ecco i fatti della settimana dal mondo da conoscere

Afghanistan, nuova legge contro le donne
Non hanno tregua le donne afghane da quando i talebani hanno ripreso il potere nel Paese, tre anni fa, nell’agosto del 2021. Come riporta la Cnn, il 22 agosto, dopo l’approvazione al leader supremo Hibatullah Akhundzada, in Afghanistan è entrata in vigore una nuova legge che limita ancora di più i diritti delle donne, la possibilità di esprimersi, le loro azioni in pubblico. La nuova legge del ministero per “la propagazione della virtù e la prevenzione del vizio” è la prima promulgata da quando è stato istituito. Sebbene infatti alcuni dei precetti che contiene fossero già messi in pratica nel Paese con il testo sono stati definiti formalmente.

Nella legge composta da 35 articoli, che Ap ha visionato, si legge che per una donna è obbligatorio velare il proprio corpo sempre in pubblico ed è essenziale coprire il viso per evitare tentazioni e di tentare gli altri. Anche la loro voce è considerata intima e quindi non dovrebbe essere ascoltata mentre la donna canta, recita o legge ad alta voce in pubblico. È vietato alle donne guardare uomini con cui non sono imparentate per sangue o matrimonio (e viceversa). I Talebani subito dopo la presa di Kabul avevano dichiarato che il loro governo non avrebbe messo a rischio i diritti delle donne. É diventato chiaro pochi mesi dopo che la direzione seguita è esattamente opposta.

 

Gaza, poliomelite
Lo scorso 16 agosto a Gaza è stato confermato il primo caso di poliomielite. E altri casi sospetti sono in fase di analisi dopo che il virus è stato rilevato a luglio scorso nelle acque reflue. Il segretario dell’Onu Antonio Guterres aveva già chiesto una pausa umanitaria per condurre la campagna vaccinale, «impossibile con la guerra che infuria ovunque», così da evitare lo scoppio di un’epidemia. Hamas ha subito dichiarato di essere a favore della tregua umanitaria, mentre Israele non smette di attaccare la Striscia dove i morti registrati hanno superato i 40 mila e 200. Nel frattempo i risultati della trattativa per il cessate il fuoco in corso in Egitto continuano a essere poco chiari: la questione su cui si discute è il Corridoio di Philadelphia, al confine tra Egitto e Gaza su cui Benjamin Netanyahu vuole mantenere il controllo. Dall’altro lato Hamas, invece,  chiede che sia via d’accesso alla Striscia fino al maggio scorso fuori dalla sorveglianza di Israele torni a essere libera.

 

Usa, convention dem
Il 22 agosto, durante il quarto e ultimo giorno della Convention democratica di Chicago, Kamala Harris ha accettato formalmente la nomination del suo partito per la presidenza: «Siamo stati sottovalutati praticamente a ogni svolta. Ma non ci siamo mai arresi. Perché il futuro vale sempre la pena di essere combattuto. Ed è questa la lotta che stiamo portando avanti  adesso: una lotta per il futuro dell’America», ha detto durante il suo discorso conclusivo. Nel suo speech non sono mancati gli attacchi diretti all’avversario Donald Trump e un appello all’unità del Paese: sarà «una presidente per tutti gli Americani,», ha sostenuto. Tra i punti principali toccati da Harris ci sono stati anche la libertà di abortire, con la promessa di nuove leggi che tutelino il diritto delle donne a interrompere volontariamente la gravidanza. E gli impegni sia a sostenere l’Ucraina e gli alleati della Nato contro l’aggressione russa, sia per favorire il cessate il fuoco a Gaza, sebbene gli sforzi portati aventi dai dem americani fino a ad oggi siano stati poco efficaci. «Quello che è successo a Gaza è devastante e straziante» ha aggiunto Harris dopo aver sottolineato però che: «Difenderò sempre il diritto di Israele a difendersi».

 

Libia, nuovo caos
A 13 anni dalla caduta del colonnello Muammar Gheddafi che ha governato il Paese per 40 anni, e dopo il cessate il fuoco del 2020 che ha messo fine alla guerra civile, la Libia non ha ancora trovato la pace. Negli ultimi due mesi infatti, come ha spiegato l’inviata delle Nazioni Unite per la Libia, Stephanie Khoury la situazione si è di nuovo deteriorata: lo scorso agosto le forze del generale  Khalifa Haftar (che controllerebbero la parte est del Paese si sono mosse verso le zone sudoccidentali della Libia, spingendo i militari occidentali che sostengono il Governo di Tripoli (voluto dall’Onu nel 2021) a sottolineare la propria prontezza per rispondere agli attacchi. La frammentazione di un Paese formalmente diviso in due (Tripoli -Bengasi/Tubruk) ma in realtà con una gestione del potere molto più complessa, è diventata chiara quando il Governo di Tripoli ha licenziato, senza confronto, il governatore delle Banca centrale libica, in carica dalla morte di Ghedddafi, una delle poche autorità riconosciute da entrambi i governi.

 

India, la protesta delle donne e dei medici
Il 9 agosto, la polizia dello Stato del Bengala occidentale ha scoperto il corpo senza vita di una giovane medica presso l’istituto R.G. Kar Medical College, un ospedale di Calcutta. Prima di essere uccisa, la donna sarebbe anche stata stuprata. Dal giorno del ritrovamento, numerose proteste sono scoppiate in tutto il Paese, indette dalle associazioni di medici che chiedono più sicurezza sul lavoro e dalle donne contro le violenze sessuali. Che in India sono molto diffuse: nel 2022 la polizia ha registrato 31.516 denunce di stupro.

 

 

Haiti, continua l’emergenza
«Siamo vulnerabili ai proiettili sparati giorno e notte. Tutti hanno paura di uscire», ha detto ad Ap uno dei manifestanti che a migliaia continuano a riempire le piazze della capitale di Haiti, Port-au-Prince: chiedono che le forze dell’ordine pongano fine all’ondata di crimini e violenze di cui sono autrici le gang che stanno devastando il Paese dall’uccisione del presidente Jovenel Moïse nel 2021. «Per facilitare il ripristino dell’ordine pubblico e della pace», il governo locale ha prorogato lo stato di emergenza per un altro mese.


 

Sudan, la pace è difficile 
Con la mediazione di Usa, Arabia Saudita e Svizzera, sono in corso a Ginevra i colloqui di pace per porre fine alla guerra tra l’esercito governativo e le Forze di supporto rapido che da 16 mesi imperversa in Sudan. I combattimenti hanno ucciso migliaia di cittadini, costretto 10 milioni di persone ad abbandonare le case e innescato «la peggiore crisi di fame al mondo», secondo l’Onu. Così, sebbene nessuna delle due parti nel conflitto si sia presentata alle trattative, i colloqui di pace vanno avanti: «Cerchiamo di fare il possibile per porre fine a questa orribile crisi», dicono gli Usa.

 

 

Regno Unito, Strane coincidenze
Regno Unito sotto shock – e c’è anche chi parla di una maledizione – per la morte di Stephen Chamberlain, coimputato di Mike Lynch in un processo per frode negli Usa, che ha perso la vita poco prima che il magnate britannico Mike Lynch scomparisse, con altri 5 su 22 a bordo, dal superyacht affondato al largo della Sicilia il 19 agosto. Il corpo di Mike Lynch è recuperato senza vita dal relitto del Bayesian mentre Chamberlain, l’ex vicepresidente della società Autonomy, è stato investito da un’auto il 17 agosto: una coincidenza che ha segnato il destino dei due uomini che erano stati assolti a giugno dall'accusa di frode. 


 

Oms, attenzione al Mpox
Il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha dichiarato che l’aumento dei casi di Mpox (vaiolo delle scimmie) costituisce un’emergenza sanitaria pubblica di rilevanza globale: i casi si stanno diffondendo in molti Paesi dell’Africa, in particolare nella Repubblica Democratica del Congo e nei vicini Burundi, Kenya, Rwanda, Uganda. «È essenziale una risposta internazionale coordinata per salvare vite umane», ha dichiarato. Quest’anno sono state già segnalate oltre 14 mila infezioni con 524 decessi, un aumento significativo rispetto al 2023.

 

 

Thailandia, una nuova premier
Il 16 agosto, il Parlamento thailandese ha eletto Paetongtarn Shinawatra, 37 anni, come prima ministra: la più giovane premier della storia del Paese. Offrendo la guida della nazione in un momento di crisi politica a una candidata senza esperienza. Paetongtarn Shinawatra è la figlia del controverso miliardario ed ex premier Thaksin Shinawatra, magnate delle telecomunicazioni ed ex patron del Manchester City, ed è nipote di Yingluck Shinawatra, la prima donna a guidare la Thailandia.