Meno armi vengono fornite a Kiev, più è vicina la fine del conflitto. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, è stato molto chiaro nello spiegare la posizione russa rispetto alla notizia della sospensione di parte degli aiuti militari Usa all'Ucraina. "Da quello che capiamo, la ragione di questa decisione sono i magazzini vuoti, una carenza di armamenti nei magazzini", ha detto Peskov, citato da Interfax. "Ad ogni modo, meno armi vengono fornite all'Ucraina, più vicina è la fine della guerra".
Nella notte tra l'1 e il 2 luglio, gli Stati Uniti hanno infatti deciso di interrompere alcune consegne di materiale bellico diretto a Kiev, tra cui quelle dei missili antiaerei. "Questa decisione è stata presa per mettere al primo posto gli interessi americani, a seguito di una revisione da parte del Dipartimento della Difesa dell'assistenza militare fornita dal nostro Paese ad altri Paesi in tutto il mondo", ha dichiarato la vice portavoce della Casa Bianca, Anna Kelly.
La reazione dell'Ucraina è stata immediata, con la convocazione dell'incaricato d'affari Usa per sottolineare "l'importanza cruciale" delle forniture militari Usa nella difesa contro Mosca: i ritardi negli aiuti militari "incoraggeranno" la Russia, ha commentato il ministero degli esteri ucraino. Ma Kiev resta in attesa di informazioni concrete da Washington: "Stiamo chiarendo la situazione. Credo che tutto sarà chiarito nei prossimi giorni", ha dichiarato ai giornalisti il consigliere presidenziale, Dmytro Lytvyn.