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5 agosto, 2025La decisione arriva dal giudice della Corte suprema dopo che l'ex presidente ha violato le misure cautelari. Gli Usa: "Moraes è un violatore dei diritti umani sanzionato dagli Stati Uniti"
L'ex presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, è finito agli arresti domiciliari per aver violato le misure cautelari. Un'ipotesi che si era fatta largo già da un paio di settimane, quando Bolsonaro aveva mostrato la cavigliera elettronica ai giornalisti contro il divieto dei magistrati di esporsi sui social e di concedere interviste, e che adesso si è concretizzata con la decisione del giudice della Corte suprema, Alexandre de Moraes.
"Agendo illecitamente, l'imputato Jair Bolsonaro si è rivolto ai manifestanti riuniti a Copacabana, a Rio, producendo dolosamente e consapevolmente materiale prefabbricato affinché i suoi sostenitori continuassero a tentar di fare pressione sulla Corte suprema e ostacolare la giustizia, tanto che la telefonata con suo figlio, Flávio, è stata pubblicata sulla piattaforma Instagram", ha scritto Moraes nel suo ordine di detenzione.
I sostenitori dell'ex presidente in protesta
Una volta appresa la notizia, alcuni simpatizzanti dell'ex presidente hanno sfilato nella notte - tra il 4 e il 5 agosto - a bordo delle loro auto lungo i viali di Brasilia, suonando i clacson.
"Il Brasile si fermerà", hanno continuato a gridare, avvolti nelle bandiere nazionali e in quella degli Stati Uniti, una volta arrivati davanti al condominio dove Bolsonaro dovrà scontare la misura restrittiva, nel quartiere Jardim Botânico. Le forze dell'ordine hanno inviato rinforzi nelle zone interessate, per impedire che il gruppo raggiungesse la Corte Suprema.
Il primo figlio, Flávio, in un'intervista alla Cnn, ha affermato che "siamo ufficialmente in una dittatura", aggiungendo che è "difficile che non ci sia una reazione" da parte di Washington. "Il Brasile non è più una democrazia", gli ha fatto eco dagli Stati Uniti il fratello e deputato Eduardo Bolsonaro.
La condanna degli Usa
Sembra proprio che il primogenito avesse ragione. La Casa Bianca ha condannato la decisione della Corte suprema brasiliana non solo a parole, ma anche con i fatti. Sui social, l'Ufficio per gli Affari dell'emisfero occidentale del Dipartimento di Stato Usa si è scagliato contro il giudice: "Alexandre de Moraes, ora un violatore dei diritti umani sanzionato (dal Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, ndr), continua a utilizzare le istituzioni brasiliane per mettere a tacere l'opposizione e minacciare la democrazia", si legge nel post. "Imporre ulteriori restrizioni alla capacità di Jair Bolsonaro di difendersi in pubblico non è un servizio pubblico. Lasciate parlare Bolsonaro! Gli Stati Uniti condannano l'ordine di Moraes di imporre gli arresti domiciliari a Bolsonaro e riterranno responsabili tutti coloro che favoriscano e siano complici di questa condotta".
L'ordinanza
Intanto Bolsonaro resta ai domiciliari, dove potrà incontrare solo i suoi avvocati. I figli Flávio, Carlos e Renan Bolsonaro, invece, dovranno chiedere il permesso di visitare il padre al massimo organo giuridico del Paese sudamericano. A tutti i visitatori autorizzati, poi, è stato "espressamente vietato l'uso di cellulari, di scattare foto o di registrare immagini", si legge nell'ordinanza.
"La giustizia non è sciocca, tanto meno cieca e non si può permettere che l'accertamento di fatti così gravi — come il tentato golpe avvenuto in Brasile tra il 2022 e il 2023, ndr — sia distorto da narrazioni artificiali forgiate strategicamente con l'obiettivo di manipolare l'opinione pubblica e delegittimare le istituzioni brasiliane".
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