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14 ottobre, 2025Tel Aviv limita il flusso di aiuti in entrata dall'Egitto per la mancata consegna dei corpi di tutti gli ostaggi morti. L'Onu: "L'80% degli edifici della Striscia è distrutto"
Il cessate il fuoco a Gaza è in vigore da pochi giorni, ma già mostra tutta le sue fragilità. L’esercito israeliano, che controlla ancora il 53% della Striscia, ha ucciso nove palestinesi, come riporta al Jazeera: sette di loro sono stati accusati dal'Idf di essersi avvicinati ai militari nel quartiere orientale di Shejaiya a Gaza City, attraversando la cosiddetta Linea Gialla, oltre la quale l'esercito si è ritirato nell'ambito dell'accordo di cessate il fuoco.
Protesta Hamas, secondo cui l’uccisione dei cinque palestinesi è "una violazione dell'accordo di cessate il fuoco”. Il gruppo, tramite il portavoce Hazem Qassem ripreso da Haaretz, invita le parti a monitorare la condotta di Israele e a "non permettergli di sottrarsi agli impegni assunti con i mediatori”.
Intanto Israele ha cerchiato sul calendario la giornata odierna come termine ultimo per la restituzione dei corpi dei 24 ostaggi morti ancora a Gaza, altro punto di potenziale rottura della fragile tregua tutt’ora in vigore. Ma la Croce Rossa internazionale ha dichiarato che ci vorrà del tempo per trovare e restituire le salme. "È una sfida ancora più grande del rilascio delle persone vive. È una sfida enorme", ha affermato il portavoce del Cicr, Christian Cardon, aggiungendo che potrebbero volerci giorni o settimane e che esiste la possibilità che non vengano mai ritrovate.
I funzionari israeliani, poi, hanno dichiarato che il valico di Rafah, al confine Sud di Gaza con l'Egitto, rimarrà chiuso fino al 15 ottobre e che il flusso di aiuti verso l'enclave sarà ridotto. Le misure, riporta Sky News, sono state prese contro Hamas per non aver consegnato ancora i corpi di tutti gli ostaggi morti.
Le Nazioni Unite, dal canto proprio, hanno dato il via ai primi sgomberi nell’enclave palestinese. Da una prima ricognizione, l’80% di tutti gli edifici nella Striscia sono distrutti o danneggiati; percentuale che sale al 92% a Gaza City. Il Programma Onu per lo sviluppo stima che sarà necessario sgomberare almeno 55 milioni di tonnellate di macerie. Per dare un ordine di grandezza: oltre 200 volte il peso del Colosseo.
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