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20 ottobre, 2025La Turchia potrà attaccare l'ala siriana del Pkk a una profondità di 30 chilometri all'interno del territorio siriano
I media turchi riportano di una nuova intesa fra Turchia e Siria che permetterà al governo di Damasco di dotare il proprio esercito di armi turche e al governo di Ankara di colpire obiettivi curdi a una profondità di 30 chilometri all'interno del territorio siriano. L'intesa è stata raggiunta nell'incontro della scorsa settima tra i ministri degli Esteri dei due Paesi e mancherebbe ora solo la firma ufficiale. La prima fornitura di droni, radar, blindati e razzi sarebbe già arrivata in Siria.
L'intesa raggiunta tra i due Paesi va a ridisegnare i rapporti di confine, teoricamente fermi al protocollo di Adana del 1998 e poi saltati a causa della guerra civile scoppiata in Siria nel 2011. In base al protocollo di Adana, la Turchia aveva diritto a lanciare operazioni contro le milizie separatiste curde del Pkk a una profondità di 5 chilometri all'interno del territorio siriano. A distanza di 27 anni, lo Ypg, l’ala siriana del Pkk, detiene il controllo del Nord-Est della Siria, il Rojava. L’accordo permetterebbe ad Ankara una maggior libertà d'azione nella difesa del proprio confine e a Damasco di consolidare il controllo del territorio siriano dopo la caduta, avvenuta a dicembre 2024, del regime di Bashar al Assad.
I turchi considerano lo Ypg un'organizzazione terroristica. Il nuovo governo di Damasco guidato da Ahmed al Sharaa punta all’integrità del Paese e non parrebbe disposto a concedere autonomia allo Ypg. Anche per il presidente turco Recep Tayyip Erdogan l'integrità della Siria risulta fondamentale, deciso a favorire il rientro in patria dei tanti profughi siriani scappati dalla guerra civile.
In base a quanto reso noto dai media turchi, Ankara avrebbe già inviato droni, blindati, razzi a media gittata e pezzi di artiglieria da usare in un confronto con lo Ypg, nel caso questi ultimi dovessero continuare a rifiutare l'integrazione nell'esercito siriano. La tensione, dunque, è alta e scontri tra le milizie curde e l'esercito di Damasco hanno avuto luogo appena due settimane fa nei pressi di Aleppo. Lo Ypg potrebbe anche finire direttamente nel mirino di operazioni turche nel caso di interventi compiuti a una profondità di 30 km dal confine.
L'intesa con la Turchia sarebbe volta anche ad accelerare il processo di ricostruzione dell'esercito siriano, aumentandone la capacità di prevenire ed evitare i raid israeliani e permettendo di proteggere una sovranità spesso in bilico negli ultimi mesi, in modo particolare nella regione meridionale del paese levantino, già parzialmente occupata dallo Stato ebraico per quanto riguarda le alture del Golan.
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