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23 ottobre, 2025Il presidente Usa conferma lo stop al vertice di Budapest: "Ora non è il momento. Spero che dopo le sanzioni diventi ragionevole". Colpita una fabbrica militare in Russia: nove morti
Sembra passata un’eternità da ferragosto. Da quando Donald Trump accoglieva con tutti con gli onori Vladimir Putin ad Anchorage, Alaska. Tappeto rosso, il giro insieme in limousine, gli sguardi d’intesa in conferenza stampa. La pace in Ucraina, prometteva il presidente degli Stati Uniti, era più vicina che mai. A poco più di due mesi da quel vertice, non è cambiato quasi nulla. Anzi, gli attacchi di Mosca si sono intensificati. E l’asticella delle richieste si è alzata.
Il vertice annunciato a Budapest tra ii due leader è stato congelato: “Nessun incontro nel futuro immediato”. E Trump, ora, cambia strategia. Con il dipartimento del tesoro degli Stati Uniti ha annunciato una serie di nuove sanzioni contro le compagnie petrolifere russe Rosneft e Lukoil. “A seguito dell'azione odierna, tutti i beni e gli interessi in beni delle persone designate o bloccate sopra descritte che si trovano negli Stati Uniti o in possesso o sotto il controllo di persone statunitensi sono bloccati e devono essere segnalati — si legge in un comunicato del Tesoro americano —. Inoltre, tutte le entità possedute, direttamente o indirettamente, individualmente o complessivamente, per il 50% o più da una o più persone bloccate sono anch'esse bloccate”.
“Ogni volta che parlo con Vladimir (Putin) la conversazione va bene, ma non porta da nessuna parte — ammette Trump parlando nello Studio Ovale con il segretario generale della Nato, Mark Rutte —. Spero che dopo le sanzioni diventi ragionevole. Speriamo che diventino ragionevoli entrambi. Zelensky e Putin si odiano”. Poi aggiunge: “Ho cancellato l'incontro con Putin, ora non è il momento. Lo avremo in futuro”. E ancora: “Incontrerò Xi in Corea e parlerò con lui di come chiudere la guerra”.
Sullo sfondo, resta il tema dell’autorizzazione a Kiev di usare i missili a lungo raggio per colpire in profondità la Russia. Il Wall Street Journal scrive che l’amministrazione americana avrebbe dato il via libera — questa notte, tra l’altro, è esplosa la fabbrica militare JSC “Plastmass” a Kopeysk, in Russia, che produce esplosivi e munizioni per le forze armate: ci sono nove morti — ma Trump bolla tutto come “fake news”.
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