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3 ottobre, 2025Il ministro dell'ultradestra israeliana agli attivisti seduti per terra in stato di detenzione al porto di Ashdod: "Non ci sono mai stati aiuti, volevano solo stare in prima pagina sui giornali"
Una visita che ha il sapore della provocazione. Il ministro dell’ultradestra israeliana Itamar Ben-Gvir ha ispezionato le navi ed è andato nelle aree del porto di Ashdod dove erano in stato d’arresto gli oltre 400 membri della Global Sumud Flotilla. “Questi sono terroristi”, ha ripetuto di fronte alle persone seduta per terra in fila, circondate da poliziotti, prima di essere trasferiti in carcere. Alcuni di loro hanno gridato “Free Palestine”.
Poi, dopo essere salito su una delle barche sequestrate della Flotilla, ha affermato di non vedere aiuti umanitari: “Ecco perché hanno rifiutato la nostra offerta di scaricare gli aiuti ad Ashdod, perché non ci sono mai stati aiuti, volevano solo stare in prima pagina sui giornali”. Che Ben-Gvir considerasse i membri della Flotilla “terroristi” non è una novità. Lo aveva già detto quando la missione non ancora era partita.
Intanto, la portavoce della Global Sumud Flotilla, Maria Elena Delia, ha fatto sapere che “gli attivisti stanno tutti bene, solo che in questi giorni, essendoci stati i festeggiamenti di Yom Kippur in Israele, le pratiche per l'espulsione saranno un po' più lente”. Sono “comunque detenuti per non avere fatto nulla, illegalmente, questo dobbiamo ricordarcelo — ha aggiunto —. Però noi abbiamo saputo dal nostro ministro degli Esteri che il diritto internazionale conta fino a un certo punto, quindi speriamo che per tutti gli altri il diritto internazionale invece conti”.
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