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24 novembre, 2025Colpita la capitale libanese dopo cinque mesi. Netanyahu: "Ali Tabatabai, il capo militare di Hezbollah, era un assassino sanguinario"
Dopo cinque mesi, Israele è tornata a bombardare Beirut. Ieri — 23 novembre — l’Idf ha preso di mira con un raid la periferia Sud della capitale libanese colpendo, e uccidendo insieme ad altre quattro persone, il numero due e capo di stato maggiore ad interim di Hezbollah, Ali Tabatabai. Era il comandante di più alto rango dal (fragile) cessate il fuoco del novembre del 2024.
“Ali Tabatabai, il capo militare di Hezbollah, era un assassino sanguinario, con le mani sporche del sangue di israeliani e americani. Di recente aveva guidato i nuovi sforzi di Hezbollah per riarmarsi dopo i duri colpi subiti — ha detto ieri il premier israeliano, Benjamin Netanyahu —. La mia politica è assolutamente chiara: sotto la mia leadership lo Stato di Israele non permetterà a Hezbollah di ricostruire le proprie capacità né di costituire una minaccia per Israele. Mi aspetto che il governo libanese disarmi Hezbollah”.
L’Iran ha condannato l’uccisione di Ali Tabatabai, “il vile assassinio del grande comandante della Resistenza Islamica libanese”, come si legge in una nota del ministero degli Esteri di Teheran, stretto alleato della milizia sciita libanese.
Le ostilità con le milizie in Libano di fatto non sono mai cessate, ma oggi rischiano di precipitare in una nuova fase di escalation. Secondo quanto scrive il quotidiano Haaretz, Hezbollah avrebbe intenzione di lanciare “un attacco all'estero contro obiettivi ebraici o legati a Israele, in varie località del mondo”. Le Idf avrebbero già predisposto piani in caso di attacchi di rappresaglia.
Anche nel fronte Sud, a Gaza, il cessate il fuoco continua a essere molto fragile. Il bilancio delle vittime di ieri è di 24 persone, tra cui alcuni bambini. Gli attacchi sono tornati a colpire Gaza City, dove nelle ultime 24 ore sono morte 11 perone.
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