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5 novembre, 2025A gennaio era stato arrestato dall'Italia sotto mandato di cattura della Corte penale internazionale. Poi, due giorni dopo, era stato rilasciato e rimpatriato su un volo di Stato. Il legale di una delle vittime, ora residente in Italia, pronta a chiedere un risarcimento al governo
Il generale Osama Almasri è stato arrestato in Libia su ordine della procura di Tripoli. Come scrive Libya24, il capo della polizia penitenziaria libica è accusato di “torture e violenze” nei confronti di alcuni detenuti, causandone la morte di almeno uno. Al momento dell’arresto, raccontano i testimoni, Almasri sarebbe stato visto sorridere.
Il caso Almasri in Italia
Almasri era stato arrestato in Italia, lo scorso 18 gennaio, dopo un mandato di cattura internazionale spiccato dalla Corte penale internazionale. Dopo due giorni, era stato scarcerato e rimpatriato in Libia a bordo di un aereo Falcon in uso ai servizi segreti. Il caso, com’è noto, aveva generato non solo un braccio di ferro (ancora in corso) con la Corte de L’Aja, ma anche un’inchiesta penale interna che ha visto indagati la presidente del Consiglio Giorgia Meloni (poi archiviata), i ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Per gli ultimi tre membri del governo, lo scorso nove ottobre la Camera ha negato l’autorizzazione a procedere.
La nota della procura di Tripoli
Ora Almasri potrebbe essere consegnato alla giustizia internazionale, nell’ambito della rinnovata cooperazione tra Tripoli e la Corte de L’Aja. Non dall’Italia ma dalla stessa Libia.
“Nell'ambito della giurisdizione nazionale — si legge in una nota ufficiale della procura tripolina —, la procura ordina la detenzione del responsabile della gestione delle operazioni e della sicurezza giudiziaria. A seguito delle indagini sulle accuse rivolte all'agente di polizia Osama al-Masri Anjim, il procuratore generale ha completato l'acquisizione di informazioni relative a violazioni dei diritti dei detenuti presso l'Istituto di riforma e riabilitazione di Tripoli, dopo che la procura è stata informata di abusi che includevano torture e trattamenti crudeli e degradanti". Gli inquirenti "hanno svolto un interrogatorio riguardante le circostanze che hanno portato alla violazione dei diritti di dieci detenuti e alla morte di uno di loro a causa delle torture. Alla luce di prove sufficienti a supporto delle accuse, la procura ha indirizzato l'imputato, attualmente in custodia cautelare, al sistema giudiziario".
Le reazioni politiche
"Le autorità libiche hanno ordinato l'arresto di Almasri, per tortura e omicidio. Lo stesso criminale che Meloni, Nordio e Piantedosi hanno liberato e riaccompagnato a casa con un volo di Stato, dopo che la magistratura e le forze dell'ordine italiane lo avevano fermato nel nostro Paese per il mandato d'arresto della Corte penale internazionale - attacca la segretaria Pd Elly Schlein -. Evidentemente per la procura in Libia il diritto internazionale non vale 'solo fino a un certo punto', come per il governo italiano. Questa è una figura vergognosa a livello internazionale per cui il governo deve chiedere scusa agli italiani".
Anche per il leader del M5s, Giuseppe Conte, è un'"umiliazione per il gverno Meloni. Alla fine Almasri, un torturatore con accuse anche per stupri su bambini, è stato arrestato in Libia. Invece la nostra premier e i nostri ministri lo hanno fatto rientrare a casa con voli di Stato, con la nostra bandiera, calpestando il diritto internazionale e la Corte Penale internazionale, il cui Statuto a tutela dei diritti è stato firmato a Roma. Ora diranno che anche la Procura generale in Libia è un nemico del Governo? Che vergogna per la nostra immagine. Non è questa l'Italia".
"La giustizia libica ha arrestato il generale Almasri per torture sui detenuti. Anche la polizia italiana lo aveva fatto, per lo stesso reato, quasi un anno fa. Ma Giorgia Meloni e Carlo Nordio hanno scelto di liberare Almasri e gli hanno pagato un volo di Stato con tutti gli onori, scrivendo una pagina vergognosa nella storia delle Istituzioni del nostro Paese", è il commento di Matteo Renzi.
"Per torture e abusi ordinato l'arresto di Almasri a Tripoli. Evidentemente sarà consegnato alla Corte penale internazionale. Insomma quello che Nordio, Piantedosi e Mantovano hanno impedito a gennaio, violando la legge, ora accade in Libia. Un po' di vergogna dalle parti di palazzo Chigi, no eh?", scrive su X il co-leader di Avs, Nicola Fratoianni.
Legale vittima: "Chiederemo un risarcimento al governo"
Intanto, una donna ivoriana ora in Italia in passato tra le vittime di Almasri, è pronta a chiedere un risarimento al governo. "Sono felicissima ma per lo Stato italiano è una grande figuraccia. Sono pronta a depositare una richiesta di risarcimento nei confronti della presidenza del Consiglio e dei ministri coinvolti in questa vicenda - afferma l'avvocato Angela Bitonti -. Dobbiamo capire quali potrebbero essere gli sviluppi a questo punto, se sarà processato lì oppure se potrà essere consegnato alla Corte Penale Internazionale. Ho speranza che la mia assistita possa ottenere giustizia ma in quanto cittadina italiana sono veramente delusa e mortificata perché l'Italia non ha proceduto all'arresto quando aveva Almasri tra le mani".
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