Più che un attacco, un vero e proprio insulto. Parlando al ministero della Difesa russo, Vladimir Putin ha paragonato i leader europei a dei "porcellini" che si sono uniti alla politica della precedente amministrazione americana di Joe Biden nella convinzione che Mosca sarebbe crollata e nella speranza di trarne vantaggio. 

"Tutti credevano che in un breve periodo di tempo avrebbero distrutto e fatto crollare la Russia - ha detto il presidente russo -. E i 'porcellini' europei si sono immediatamente uniti a questo lavoro della precedente amministrazione americana nella speranza di trarre vantaggio dal crollo del nostro Paese, recuperare qualcosa che era stato perso in precedenti periodi storici e tentare di vendicarsi”.

Putin, come non si stanca mai di ripetere, anche oggi ha accusato l’Occidente di aver provocato la guerra in Ucraina e, da Euromaidan in poi, di essersi presi del tempo per armare meglio Kiev. "I Paesi occidentali hanno semplicemente fatto una pausa per equipaggiare le forze armate ucraine con armi e mezzi tecnici, hanno portato a un colpo di Stato, hanno iniziato le operazioni di combattimento e da lì, consapevolmente, hanno portato alla guerra”.

Dopo il crollo dell'Unione Sovietica, ha sottolineato Putin, la Russia pensava di poter diventare “un membro della famiglia occidentale”. “Subito dopo il crollo dell'Unione Sovietica, allora ci sembrava che saremmo rapidamente diventati membri della cosiddetta famiglia 'civilizzata' dei popoli europei, della famiglia occidentale. Oggi risulta che lì non c'è alcuna civiltà, c'è solo degrado totale”, ha detto il presidente russo.