Mondo
marzo, 2025

Romania, il candidato filorusso Georgescu non parteciperà alle prossime elezioni: arriva lo stop della Corte costituzionale

Aveva vinto il primo turno della tornata di novembre, ma il ballottaggio era stato annullato per presunte interferenze russe. Ora lo stop definitivo, dopo quello dell'Ufficio elettorale di Bucarest

Il candidato filorusso Calin Georgescu non correrà alle elezioni presidenziali che si terranno il prossimo 4 maggio in Romania, dove era dato in testa ai sondaggi con il 40 per cento di preferenze. Dopo lo stop dell’Ufficio elettorale di domenica 9 marzo, ora la Corte costituzionale di Bucarest - nel respingere il ricorso contro l’esclusione - ha messo un punto sul braccio di ferro legale intorno alla candidatura dell’uomo che piace sia a Vladimir Putin che a Donald Trump. Con il 22,3 per cento dei voti, al primo turno dello scorso novembre Georgescu era stato il più votato tra i candidati, ma il ballottaggio era stato annullato dalla stessa Corte per presunte interferenze di Mosca, accusata di aver finanziato una campagna elettorale su TikTok per influenzare il voto.

Le prime reazioni sono arrivate da George Simion, il leader del partito di estrema destra Aur (Alleanza per l’unione dei romeni) da cui Georgescu è uscito poco prima delle elezioni di novembre, che ha denunciato l’“attacco contro la democrazie e le libertà” in atto del Paese. Centinaia di persone si sono ritrovate di fronte al tribunale per protestare contro la decisione della Corte, replicando quanto già avvenuto dopo l’iniziale decisione dell’Ufficio elettorale, quando i sostenitori del candidato nazionalista si erano riversati per le strade di Bucarest.

Georgescu è coinvolto anche in un’indagine penale, ed è accusato di incitamento al rovesciamento dell’ordine costituzionale, diffusione di informazioni false e promozione del culto della personalità accusate di genocidio. A fine febbraio era stato fermato dalla polizia romena polizia e interrogato per oltre cinque ore per poi essere rilasciato. Il leader populista è stato posto sotto controllo giudiziario per 60 giorni: non potrà lasciare il Paese né comunicare con altre persone coinvolte nell’inchiesta della procura di Bucarest.

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