La procura della Bosnia-Erzegovina ha emanato un mandato di arresto per Milorad Dodik, il leader a capo della Republika Srpska (Rs), l'entità a maggioranza serba della regione. Il presidente serbo-bosniaco è accusato di attentato all'ordine costituzionale L’ordine, però, non riguarda solo il separatista filorusso Dodik: la procura ha emesso un mandato d'arresto anche per il primo ministro della Repubblica serba di Bosnia ed Erzegovina, Radovan Viskovic, e per il presidente del parlamento, Nenad Stevandic. La Procura non ha agito da sola: per l’indagine, iniziata il 6 marzo, ha chiesto l'assistenza dell'Agenzia statale per le indagini e la protezione (vale a dire la Sipa, la polizia centrale statale). "L'Agenzia (Sipa) ha ricevuto la richiesta di assistenza nell'esecuzione degli ordini da parte della Procura di Stato della Bosnia ed Erzegovina”, ha spiegato la portavoce, Jelena Miovcic. A entrambi gli organi, però, negli scorsi giorni era stata vietata l'attività sul territorio della Republika Srpska con appositi provvedimenti: divieto che potrebbe causare ulteriori conflitti tra l’autorità statale centrale a Sarajevo e la dirigenza locale serbo-bosniaca a Banja Luka, il capoluogo della Rs.
Dodik: "Persecuzione politica"
Dopo la notizia del mandato d'arresto, è arrivata la replica di Dodik: "Sono pronto a fare tutto per la mia Republika Srpska (Rs) e non la lascerò mai. Oggi è un giorno speciale per me, e come augurio di compleanno ho ricevuto da Sarajevo un ordine di arresto". Parlando in conferenza stampa nel capoluogo della Rs, Banja Luka, il leader serbo-bosniaco ha denunciato la "persecuzione" a cui sarebbe sottoposto insieme al premier dell'entità, Radovan Viskovic, e al capo del parlamento locale, Nenad Stevandic. "Tutto ciò è motivato politicamente - ha aggiunto Dodik -. Non c'è alcun atto nella legge della Bosnia-Erzegovina per il quale possiamo essere accusati. Non sono arrabbiato, ma se qualcuno pensa che siamo dei codardi si sbagli di grosso. Il leader serbo, già nel mirino della comunità internazionale per le sue aspirazioni separatiste, ha denunciato quello che secondo lui sarebbe un piano "organizzato dai bosniaci musulmani".
Vucic: "Voglio sperare nel buonsenso"
"Voglio sperare che avranno abbastanza buonsenso e che nessuno effettivamente tenterà di arrestare Dodik, Viskovic e Stevandic. Sarebbe avviarsi verso la guerra civile”, ha commentato il premier serbo dimissionario, Milos Vucevic. A fine febbraio, Dodik era già stato condannato in primo grado a un anno di carcere e a sei anni di interdizione dai pubblici uffici dalla Corte di Sarajevo nel processo per disobbedienza all'Alto rappresentante internazionale in Bosnia-Erzegovina, Christian Schmidt.