Negli scorsi mesi, le manifestazioni degli studenti serbi hanno portato alle dimissioni del governo di Miloš Vučević. Oggi - 4 marzo - all’interno dell’Assemblea nazionale di Belgrado, sono stati i parlamentari dell'opposizione a mettere in scena una protesta con fumogeni, razzi e gas lacrimogeni. Almeno tre parlamentari sono rimasti feriti nelle colluttazioni. Le tensioni sono scoppiate perché le opposizioni contestano la legalità della sessione parlamentare - in cui si discute una legge sui finanziamenti all’università -, perché la Camera avrebbe dovuto prima confermare le dimissioni del premier e del suo esecutivo.
Nella rissa tra le opposte fazioni parlamentari, una deputata, Jasmina Obradovic, ha avuto un ictus dopo essere stata colpita da una pistola elettrica e ora sta lottando per la vita. La presidente dell’Assemblea, Ana Brnabic, parlando con difficoltà per il troppo fumo, ha comunque voluto proseguire i lavori e ha accusato l’opposizione di essere una “banda terroristica”.
Le tensioni in Serbia vanno avanti dallo scorso novembre, quando il crollo di una pensilina alla stazione di Novi Sad ha causato 15 morti. L’incidente è stato attribuito da molti alla mancanza di controlli da parte dell’amministrazione e alla corruzione dilagante. Da qui il passo indietro del premier Vučević e del suo governo.