Via libera del Parlamento europeo al piano ReArm Europe

Approvata a Strasburgo una risoluzione non vincolante per la difesa del Vecchio continente

Via libera dell’Eurocamera al piano per il riarmo dell’Unione europea. Con 419 voti a favore, 204 contrari e 46 astenuti è stato approvato oggi - 12 marzo - il testo per il "Libro Bianco" della difesa comunitaria, che invita i 27 Stati membri ad agire con urgenza per garantire la sicurezza comune. La risoluzione, nell’accogliere con favore il piano ReArm Europe presentato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen il 4 marzo, chiede che le risposte ai rischi esterni siano "simili a quelle in tempo di guerra”.

 

Si tratta di una risoluzione non vincolante, adottata durante la seduta di Strasburgo, che precede la presentazione da parte della Commissione del Libro Bianco della difesa, prevista per il 19 marzo, dove si leggeranno i dettagli del piano di riarmo voluto dalla presidente dell’esecutivo comunitario. Voti favorevoli arrivano dai partiti di governo Fratelli d’Italia e Forza Italia, mentre la Lega ha votato contro. No anche da M5s e Avs, mentre il Pd si è spaccato tra chi è a favore (10 voti) e chi ha optato per l’astensione (11). Non è passato l'emendamento di FdI per chiedere la modifica del nome da "ReArm Europe" in "Defend Europe".

 

“L’Unione europea si trova ora a un punto di svolta nella sua storia e nella sua costruzione”, affermano i parlamentari europei. Per questo motivo, “accolgono con favore” il piano ReArm Europe e sostengono “fermamente l’idea che gli Stati membri dell’Ue debbano aumentare i finanziamenti per la difesa e la sicurezza a nuovi livelli”. Necessario, quindi, ribadire la necessità che i ventisette aumentino la spesa per la difesa almeno al 3% del Pil.

 

La minaccia più significativa per l’Unione resta la Russia, sostenuta dai suoi alleati (Bielorussia, Cina, Corea del Nord e Iran). Per questo motivo, l’Eurocamera sottolinea ancora una volta il suo sostegno all’Ucraina e “invita gli Stati membri dell’Ue, i partner internazionali e gli alleati della Nato a revocare tutte le restrizioni all’uso dei sistemi d’arma occidentali consegnati all’Ucraina contro obiettivi militari in territorio russo”. Strasburgo non può non registrare “un cambiamento nella politica estera degli Stati Uniti, poiché l’amministrazione Trump sta proponendo la normalizzazione dei legami con la Russia e sta diventando sempre più chiaro che l’Europa deve rafforzare la propria sicurezza e difesa per poter aiutare l’Ucraina a difendersi”.

 

“Adottare un approccio olistico e orizzontale che integri una dimensione di difesa e sicurezza nella maggior parte delle politiche dell’Ue” che sia “sostenuto sia da strumenti normativi che finanziari”: è questa la strada che l’Eurocamera intende perseguire, partendo da “misure immediate per migliorare la sicurezza e la difesa del confine nord-orientale dell’Ue con la Russia e la Bielorussia”. Gli eurodeputati, inoltre, domandano “la creazione di un Consiglio dei ministri della difesa". Tra le richieste, arriva anche quella del passaggio dall’unanimità alla maggioranza qualificata per le decisioni dell’Ue in questo settore, ad eccezione delle operazioni militari con mandato esecutivo, per evitare che i veti blocchino i processi decisionali e politici. 

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