Gli Stati Uniti hanno raggiunto un accordo con Panama per schierare truppe nel Paese

La mossa voluta dalla Casa Bianca per limitare l'influenza della Cina nell'area strategica

Gli Stati Uniti potranno schierare truppe nei pressi del canale di  Panama per addestramento, esercitazioni e una lunga serie di altre attività, secondo un accordo congiunto visionato dall'Afp. Truppe che, secondo quanto anticipato dal presidente statunitense Donald Trump in una riunione di governo, sono già state inviate. "Abbiamo dislocato molte truppe a Panama e occupato alcune aree che prima non avevamo", ha commentato il segretario alla Difesa Pete Hegseth, appena tornato da una visita ufficiale a Panama. Una mossa che servirebbe a limitare l'influenza cinese sul canale e che sembra voler andare verso un ritorno al 1999, quando gli Stati Uniti avevano un'enclave nel paese centroamericano prima di cedere la via d'acqua ai panamensi. Lo scopo dichiarato dal segretario alla Difesa degli Usa è quello di "mettere in sicurezza" il canale strategico. 

 

Il presidente Usa ha incluso il controllo della via d'acqua tra le sue priorità politiche sin dall'inizio del suo mandato, a gennaio, soprattutto per contrastare gli interessi cinesi nella zona e riprenderne il controllo (o quantomeno farla rientrare nella propria sfera di influenza). "Abbiamo firmato diversi accordi storici (...) e stiamo procedendo alla riconquista del canale. La Cina ha avuto troppa influenza", ha dichiarato il segretario alla Difesa durante una riunione di governo giovedì, 10 aprile. Proposta mal digerita dal presidente di Panama, José Raúl Mulino, che dal Perù ha confermato la richiesta statunitense di ripristinare le basi militari nel Paese e di "cedere territori". Mulino, però, non ne ha voluto sapere: "Volete che il disordine (...) dia fuoco al paese?" ha detto, rispondendo a Hegseth. "Questo canale è e rimarrà panamense".

 

Il canale di Panama, la seconda via d’acqua più trafficata al mondo, a marzo ha visto diminuire il numero di imbarcazioni che solitamente lo attraversano: in media sono state 33,7 al giorno, per un totale di 1.045 navi, secondo un bollettino dell’autorità amministrativa. Panama garantisce l'accesso del canale a tutte le nazioni, in particolare a quello statunitense: da lì passa circa il 40% del traffico container degli Stati Uniti e il 5% del commercio mondiale. Ma a gestire i porti situati alle due estremità del canale c'è la Ppc, una sussidiaria di un gruppo di Hong Kong, che secondo la Casa Bianca non avrebbe rispettato i propri obblighi contrattuali: da qui la richiesta di ritirarsi dal Paese.

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