In Israele le condoglianze per la morte di papa Francesco diventano un caso. Secondo quanto scrive Ynet, il ministero degli Esteri di Tel Aviv avrebbe fatto cancellare, a poche ore dalla pubblicazione, i post ufficiali su X delle sue ambasciate in giro per il mondo, che riportavano la frase “Riposa in pace, papa Francesco. Che la sua memoria sia una benedizione”. Per il quotidiano israeliano la decisione sarebbe stata trasmessa, senza spiegazioni, a tutte le rappresentanze di Israele all’estero, suscitando le critiche di molti ambasciatori, soprattutto di quelli nei Paesi cattolici. Oltre ai tweet cancellati, ai rappresentanti diplomatici è stato vietato di firmare libri di condoglianze presso le ambasciate vaticane sparse nel mondo. “È chiaro a tutti che ciò è dovuto solo alle critiche del Papa a Israele per i combattimenti a Gaza”, ha detto a Ynet uno di loro a condizione di anonimato. Papa Francesco non ha mai nascosto le proprie accuse alla campagna militare contro Gaza del governo di Netanyahu (è anche arrivato a dire che quello che sta accadendo nella Striscia "assomiglia a un genocidio"). Tra l'altro, il premier israeliano è uno dei pochi leader mondiali a non aver espresso pubblicamente le condoglianze per la scomparsa del pontefice. Un alto funzionario del ministero degli Esteri, scrive sempre il quotidiano israeliano, ha risposto che il “tweet sarebbe stato pubblicato per errore. Abbiamo risposto - ha aggiunto - alle dichiarazioni del papa contro Israele durante la sua vita e non lo faremo dopo la sua morte. Rispettiamo i sentimenti dei suoi fedeli”. Dall’ex ambasciatore in Italia, Dror Idar, è arrivato l’invito a non inviare nessuna delegazione israeliana al funerale perché il pontefice avrebbe più volte “incitato all’antisemitismo”.
Vaticano21.04.2025
È morto Papa Francesco