Regno Unito, Francia e Germania: "Ripristinare gli aiuti umanitari a Gaza". Ma per l'israeliano Ben Gvir "è necessario bombardare i depositi di cibo nella Striscia"

Abu Mazen ad Hamas: "Il nostro popolo sta pagando il prezzo, non Israele. Consegnate gli ostaggi". Continuano i bombardamenti nella territorio palestinese: 25 morti nell'ultimo raid, colpito l'ospedale pediatrico Al-Durrah

Regno Unito, Francia e Germania hanno esortato Israele a "fermare" il blocco degli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza. Una misura "intollerabile", che mette i civili palestinesi a rischio di "fame, epidemie e morte". La dichiarazione congiunta, firmata dai tre ministri degli Esteri, invita Tel Aviv "a ripristinare immediatamente un flusso rapido e senza ostacoli di aiuti umanitari a Gaza per soddisfare le esigenze di tutti i civili". La nota sottolinea che gli aiuti "non dovrebbero mai essere utilizzati come strumento politico e il territorio palestinese non dovrebbe essere ridotto o sottoposto ad alcun cambiamento demografico". In base al diritto internazionale, Israele avrebbe l'obbligo di consentire il passaggio "senza ostacoli" degli aiuti umanitari, che devono poter raggiungere i più bisognosi, indipendentemente dalle parti in conflitto.

 

Un obbligo che Tel Aviv non vuole rispettare: gli aiuti non arrivano da 51 giorni, secondo quanto riportato dall'Onu. "La crisi umanitaria a Gaza ha raggiunto livelli senza precedenti, con oltre due milioni di persone, per lo più donne e bambini, intrappolate, affamate e disperate, poiché negli ultimi 50 giorni non è stato consentito l'arrivo di aiuti", si legge in una nota delle Nazioni Unite di ieri, 22 aprile. Il ministro della Sicurezza nazionale appartenente all'ultradestra israeliana, Itamar Ben Gvir, durante una cena in suo onore presso la villa di Donald Trump a Mar-a-Lago, insieme a membri repubblicani del Congresso e imprenditori, ha detto al capogruppo della maggioranza repubblicana alla Camera dei rappresentanti, Tom Emmer, che "è necessario bombardare i depositi di cibo di Hamas". Assente a tavola il presidente degli Stati Uniti. "Ho avuto l'onore e il privilegio di incontrare alti funzionari del Partito Repubblicano nella tenuta di Trump a Mar-a-Lago. Hanno espresso il loro sostegno alla mia posizione molto chiara su come agire a Gaza e sulla necessità di bombardare i depositi di cibo e aiuti umanitari per creare pressione militare e politica affinché i nostri ostaggi tornino a casa sani e salvi", ha scritto Ben Gvir su X.


"Ribadiamo la nostra indignazione per i recenti attacchi delle forze israeliane contro personale umanitario, infrastrutture, strutture e centri sanitari. Israele deve raddoppiare gli sforzi per proteggere la popolazione civile, le infrastrutture e gli operatori umanitari", si legge ancora nella dichiarazione congiunta dei tre Paesi europei, che hanno esortato tutte le parti a ristabilire un cessate il fuoco e continuato a chiedere ad Hamas di rilasciare immediatamente tutti gli ostaggi rimasti. Un invito che arriva anche dal presidente palestinese, Abu Mazen, che ha esortato Hamas a rilasciare gli israeliani ancora nelle loro mani, in quanto principale fattore che alimenta gli attacchi dell'Idf sulla Striscia. "Hamas ha fornito all'occupazione criminale pretesti per commettere i suoi crimini nella Striscia di Gaza, il più importante dei quali è la detenzione di ostaggi", ha dichiarato il leader dell'Anp in un incontro a Ramallah. "Sono io che pago il prezzo, il nostro popolo sta pagando il prezzo, non Israele. Fratello mio, consegnali e basta", ha chiesto. "Figli di cani, dimettetevi dal potere a Gaza, consegnare le armi all'Autorità nazionale palestinese e diventare un partito politico", ha aggiunto durante un discorso davanti al Consiglio centrale dell'Autorità.

 

A Gaza, intanto, i bombardamenti israeliani continuano senza sosta. Dall'alba sono state uccise 25 persone, 21 delle quali nel nord della Striscia. Il ministero della Salute ha inoltre dichiarato che l'Idf - l'esercito di Tel Aviv - ha colpito i pannelli solari sul tetto dell'ospedale pediatrico Al-Durrah, causando danni al sistema di energia alternativa dell'ospedale e al suo reparto di terapia intensiva.

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