Ucraina, Zelensky pronto a incontrare il suo omologo russo per i negoziati di pace: "Giovedì sarò in Turchia, mi aspetto che venga anche Putin". Peskov: "Il linguaggio degli ultimatum non è accettabile per la Russia"

La richiesta, supportata dai "volonterosi" e dall'amministrazione Trump, è quella di una tregua iniziale di 30 giorni. Tra i leader occidentali in contatto col presidente ucraino, anche il neoeletto Papa Leone XIV: "Ho invitato Sua Santità a compiere una visita apostolica nel nostro Paese"

"Sarò in Turchia questo giovedì, 15 maggio, e mi aspetto che venga anche Putin. Di persona". Nella sorpresa generale, Volodomyr Zelensky ha risposto alla proposta avanzata dal capo del Cremlino per trattative dirette tra Mosca e Kiev, da tenersi a Istanbul a partire dal 15 maggio. In gioco, c'è la pace in Ucraina. Mosca, però, ha risposto di non accettare "ultimatum" sulla tregua. "A partire da domani (oggi, 12 maggio, ndr.) attendiamo un cessate il fuoco - questa proposta è sul tavolo. Un cessate il fuoco completo e incondizionato, che duri abbastanza a lungo da fornire una base necessaria per la diplomazia, potrebbe portare significativamente più vicino alla pace", ha scritto in un post su X il presidente ucraino. "L'Ucraina lo propone da tempo, i nostri partner lo propongono e il mondo intero lo chiede. Attendiamo una risposta chiara dalla Russia". Tregua che prolungherebbe quella di tre giorni scaduta proprio oggi, voluta da Vladimir Putin per dedicarsi alla celebrazione del 9 maggio della giornata nazionale per la vittoria sulla Germania nazista che ha messo fine alla Seconda guerra mondiale.

 

"Siamo pronti a parlare, per porre fine a questa guerra. Giovedì. Turchia. Il presidente Donald Trump ha espresso sostegno. Tutti i leader sostengono questo": il riferimento di Zelensky è al vertice dei volenterosi che si è tenuto a Kiev il 10 maggio, durante il quale "tutti e cinque i leader Volodymyr Zelensky, Emmanuel Macron, Friedrich Merz, Donald Tusk e Keir Starmer hanno avuto una fruttuosa chiamata con Trump incentrata sugli sforzi di pace", come aveva dichiarato il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha. "L'Ucraina e tutti gli alleati sono pronti per un cessate il fuoco totale e incondizionato su terra, aria e mare per almeno 30 giorni a partire già da lunedì, 12 maggio. Se la Russia accetterà e verrà garantito un monitoraggio efficace, un cessate il fuoco duraturo e misure volte a rafforzare la fiducia potranno aprire la strada ai negoziati di pace". Durante una conversazione telefonica con il ministro degli Esteri britannico, David Lammy, anche il Segretario di Stato americano, Marco Rubio, si è schierato a favore di Kiev, ribadendo che la "massima priorità" degli Stati Uniti sulla guerra tra Russia e Ucraina "rimane la fine dei combattimenti e un cessate il fuoco immediato". Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Ria Novosti ha dichiarato che la Russia ha respinto ogni "ultimatum" su un cessate il fuoco in Ucraina. "Il linguaggio degli ultimatum non è accettabile per la Russia, non è appropriato, non si può parlare alla Russia in questo modo". 

 

Da Mosca sono arrivate comunque aperture a possibili trattative, ponendo come condizione che si interrompa l'invio di armi in Ucraina. "Qui, in Ucraina, non abbiamo assolutamente alcun problema ad avviare negoziati, siamo pronti per qualsiasi formato. Sarò in Turchia questo giovedì 15 maggio, e mi aspetto che anche Putin venga in Turchia. Personalmente. E spero che questa volta, Putin non cercherà scuse sul perché "non può" farcela". Zelensky ha così accolto l'invito di Trump di valutare quanto messo sul tavolo dalla Russia. La differenza nelle posizioni di Kiev e degli Usa riguarda, però, la possibilità di intavolare negoziati senza che si arrivi prima a quel cessate il fuoco "senza condizioni" di 30 giorni chiesto da Kiev proprio durante il summit dei volenterosi (a cui hanno partecipato Francia, Germania, Gran Bretagna e Polonia e l'Italia, con Giorgia Meloni in video-collegamento). 

 

Ma gli sforzi per una pace sul confine est dell'Europa arrivano anche da un altro leader occidentale che Zelensky, durante la loro prima telefonata, ha detto di aver invitato in Ucraina, apprezzando il suo sostegno alla causa. "Ho parlato con Papa Leone XIV. Questa è stata la nostra prima conversazione, ma è stata già molto calorosa e davvero significativa", ha scritto su Telegram, spiegando di aver invitato "Sua Santità a compiere una visita apostolica in Ucraina, una visita del genere porterebbe vera speranza a tutti i credenti, a tutto il nostro popolo". Zelensky è poi tornato sulla questione dei bambini scomparsi durante questi tre anni di guerra, chiedendo aiuto a papa Prevost: "Abbiamo parlato di migliaia di bambini ucraini deportati dalla Russia. L'Ucraina conta sull'aiuto del Vaticano per farli tornare a casa dalle loro famiglie". Il presidente ucraino ha poi informato "dell'accordo tra l'Ucraina e i nostri partner, secondo cui oggi dovrebbe iniziare un cessate il fuoco completo e incondizionato per almeno 30 giorni", confermando anche "la nostra disponibilità a ulteriori negoziati in qualsiasi formato, compresi i negoziati diretti, come abbiamo ripetutamente sottolineato". E ha concluso: "Abbiamo concordato di rimanere in contatto e di organizzare un incontro personale nel prossimo futuro".

 

Nel frattempo, anche l'Unione europea si è mobilitata per implementare il supporto a Kiev, annunciando "la creazione di una task force interistituzionale Ue-Ucraina", secondo quanto dichiarato dal commissario alla Difesa Andrius Kubilius, allo Eu-Ukraine Defence Industry Forum. "E oggi gli esperti ucraini ed europei si riuniranno per la prima volta. Per assistere l'integrazione delle nostre industrie della difesa, per facilitare lo sviluppo di progetti comuni o processi di appalto congiunti. Mi auguro che questa task force congiunta dia nuovo slancio alla nostra cooperazione e ci aiuti ad attuare importanti disposizioni del Libro bianco".

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