Nel Paese di Erdoğan si dovrebbero decidere "i prossimi passi" per una pace tra Russia e Ucraina, alla presenza anche del segretario di Stato Usa. Ma il summit parte in salita, con uno scambio di accuse reciproche

Vertice in Turchia, Zelensky non andrà a Istanbul per l'assenza di Putin: "La delegazione russa è una farsa". Da Mosca, attacchi diretti al presidente ucraino: "È un clown"

L'incontro sui negoziati di pace in Ucraina, previsto per oggi - 15 maggio - in Turchia, ha preso una piega diversa, che delude le aspettative. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non vedrà né l'omologo russo, né quello statunitense: in assenza di Vladimir Putin e Donald Trump, l'unico leader confermato resta il padrone di casa, Recep Tayyip Erdoğan. "Zelensky inizierà la sua visita con il presidente turco ad Ankara e solo allora deciderà i prossimi passi", aveva affermato un alto funzionario ucraino, dopo che, questa mattina, i media statali russi avevano comunicato l'arrivo dei diplomatici di Mosca all'aeroporto di Istanbul. Il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, durante il briefing quotidiano con i giornalisti ha parlato dell'incontro, che dovrebbe avvenire in giornata: "Non sappiamo se i negoziatori ucraini si presenteranno o meno, né come procederanno i colloqui. La delegazione russa è pronta e in attesa a Istanbul". Secondo l'Afp, sembra confermato che Zelensky non andrà sul luogo dei negoziati, a conferma delle indiscrezioni per le quali si sarebbe recato con Erdoğan a Istanbul solo se fosse arrivato anche Putin. Pretesa che, per il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, lo farebbe risultare "patetico". Il presidente ucraino ha comunque fatto sapere di accettare "qualsiasi forma di negoziato" per porre fine alla guerra. Secondo quanto dichiarato da Zelensky, nel colloquio Erdoğan ha riconosciuto la Crimea come territorio ucraino: "Un segnale molto importante e un segno di sostegno politico", ha affermato.

 

A guidare la delegazione russa nelle prime trattative dirette tra i due dal 2022 sarà lo stesso consigliere del leader russo che fu a capo dei negoziatori di Mosca tre anni fa: l'ex ministro della Cultura Vladimir Medinsky, affiancato da un vice ministro degli Esteri, uno della Difesa e dal generale Igor Kostyukov, direttore dei servizi d'intelligence militare. Trump, da Doha, aveva lasciato aperta la "possibilità" di partecipare ai colloqui, se fosse stato presente anche il capo del Cremlino. Ma, vista l'assenza ormai certa di Putin, neanche l'inquilino della Casa Bianca si presenterà a Istanbul, secondo la Cnn. "Penso - aveva detto Trump - che arriveranno delle ottime notizie oggi, forse domani e forse venerdì (16 maggio)", lasciando intendere che le trattative potrebbero durare due giorni. "Sapete, se succedesse qualcosa (durante i negoziati), andrei venerdì", ha dichiarato Trump in Qatar, seconda tappa del suo tour nel Golfo. Dal lato Usa, sembra confermata la presenza del segretario di Stato americano, Marco Rubio, al tavolo dei negoziati. Gli Stati Uniti sono "aperti a essere costruttivi e disponibili in qualsiasi modo possibile per porre fine al conflitto", ha dichiarato Rubio. "Lo ripeto: non esiste una soluzione militare al conflitto tra Russia e Ucraina. Questa guerra non finirà con una soluzione militare, ma diplomatica. E prima si raggiungerà un accordo, meno persone moriranno e minore sarà la distruzione". Secondo l'agenzia Interfax, Lavrov, avrebbe detto che "bisognerebbe dare una possibilità ai negoziati, ma non c'è garanzia che tutto vada liscio e senza problemi". 

 

La decisione di Putin di inviare a Istanbul funzionari di seconda fascia sembra aver precluso la possibilità di qualsiasi svolta, secondo quanto riferito dai diplomatici occidentali: i funzionari ucraini avrebbero fatto sapere, stando al Wsj, che incontreranno la delegazione russa solo per discutere di come attuare e monitorare un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni proposto dall'amministrazione Trump. Secondo Zelensky, la delegazione russa inviata da Putin non è altro che "una farsa". Parole che hanno scatenato l'ira della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova: "Un clown, un fallito, una persona dall'istruzione sconosciuta".

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