Lungo il Bassin de l'Arsenal, tra la Senna e la Place de la Bastille, l'oblio ha lasciato spazio alla memoria. Per ricordare gli omosessuali deportati nei campi di concentramento nazisti durante la Seconda guerra mondiale, sabato 17 maggio sarà svelata un'opera realizzata dall’artista Jean-Luc Verna, alla presenza della sindaca di Parigi Anne Hidalgo. "Il messaggio è: non dimentichiamo e restiamo vigili", ha dichiarato l'assessore per la lotta alle discriminazioni, Jean-Luc Romero, durante la presentazione del progetto.
Accanto al numero identificativo, agli omosessuali internati veniva cucito un triangolo rosa sull'uniforme. Un simbolo che serviva a classificarlo come "criminali sessuali" e a distinguerli dagli altri gruppi perseguitati. Gli ebrei portavano una stella gialla, i prigionieri politici un triangolo rosso, le popolazioni romanì un triangolo marrone.
Si stima che in quel periodo, in Europa, vennero deportate tra le 5 e 15 mila persone a causa della loro omosessualità. Per decenni, la tragedia dei "triangoli rosa" è rimasta sconosciuta, in Francia come all'estero. A rompere il silenzio fu la testimonianza di Pierre Seel (1923-2005), internato nel 1941 nel campo di "rieducazione" di Schirmeck, in Alsazia, allora sotto il controllo del Terzo Reich.
Oggi, la comunità Lgbtqia+ si è riappropriata del triangolo rosa come simbolo di orgoglio e resistenza, ma Parigi ha scelto un percorso diverso. A differenza di Sydney, Barcellona o Amsterdam, l'opera di Verna non sarà un monumento che ne imita l'immagine. Il memoriale intende invece rendere omaggio a tutte le persone Lgbtqia+ perseguitate nel corso della storia. "L'idea è pensare alle vittime dimenticate della deportazione ma anche alle odierne vittime Lgbtqia+, per cui la lotta non è ancora finita", ha detto Jean-Baptiste Trieu, presidente dell’associazione "Les Oublié.es de la mémoire", "I/Le dimenticati/e della memoria".
"È tanto più importante parlare e testimoniare, considerando che oggi i dibattiti su questi temi restano ancora difficili", aggiunge Matthieu Chaimbault, dell’associazione "Mémorial de la déportation homosexuelle" (memoria della deportazione omosessuale), in riferimento al recente rifiuto del Senato di includere un risarcimento nella riabilitazione delle persone condannate per omosessualità in Francia.