L’Alta corte di giustizia israeliana ha stabilito che la rimozione del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, è illegittima. Il governo - secondo i giudici - ha agito in modo improprio, senza basi legali e in un momento in cui il primo ministro Benjamin Netanyahu si trovava in conflitto di interessi, in quanto coinvolto in un'inchiesta condotta proprio dai servizi interni.
"Una decisione senza precedenti nella storia dello Stato di Israele", si legge nella sentenza, che rappresenta un netto richiamo alla separazione tra potere politico e autorità di sicurezza. Il verdetto arriva dopo che l’avvocatura dello Stato e le opposizioni avevano presentato ricorso contro la decisione del gabinetto di guerra, che aveva votato all’unanimità la destituzione di Bar, accusato da Netanyahu di essere “ un debole”.
L’indagine riguarda presunti finanziamenti illeciti da parte di entità legate al Qatar a membri dello staff del primo ministro. Jonatan Urich ed Eli Feldstein, rispettivamente consigliere per la comunicazione e assistente personale di Netanyahu, che sono stati arrestati con l’accusa di aver ricevuto denaro per diffondere contenuti favorevoli al Qatar durante i negoziati con Hamas.
Il premier ha definito l’indagine una “caccia alle streghe politica” e ha diffuso un video in cui accusa la polizia di aver “sequestrato” i suoi collaboratori. Interrogato dagli inquirenti, ha negato di essere a conoscenza di contatti tra i suoi assistenti e il Qatar. Il tentativo di rimuovere Ronen Bar — figura centrale nell'inchiesta — viene visto dai giudici come un atto politicamente motivato e giuridicamente infondato.