La crisi umanitaria a Gaza è "inaccettabile" e richiede un intervento immediato da parte della comunità internazionale. È il coro unanime con cui la Chiesa cattolica ha preso posizione contro le condizioni disperate dei palestinesi nella Striscia. Le voci sono quelle autorevoli del cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, e del cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana.
Parolin: "Fermare i bombardamenti, liberare gli ostaggi"
In un’intervista ai media vaticani, il cardinale Parolin ha ricordato che "il diritto umanitario internazionale deve valere sempre e per tutti. Chiediamo che si fermino i bombardamenti e che arrivino gli aiuti necessari per la popolazione". Il segretario di Stato ha rivolto un appello diretto anche ad Hamas: "Ribadiamo con forza la richiesta di rilasciare subito tutti gli ostaggi ancora prigionieri e di restituire i corpi di coloro che sono stati uccisi dopo il barbaro attacco del 7 ottobre 2023".
Zuppi: "Rispetto del diritto internazionale e soluzione ‘due popoli, due Stati’"
L'emergenza umanitaria impone risposte urgenti. Lo ha sottolineato il cardinale Zuppi, aprendo i lavori del Consiglio episcopale permanente: "Chiediamo il rispetto del diritto internazionale umanitario, l’ingresso senza restrizioni degli aiuti umanitari, l’apertura di corridoi e la promozione di un dialogo che porti alla soluzione ‘due popoli, due Stati’". La Chiesa, ha ricordato Zuppi, si mette al servizio della pace "senza esitazioni, senza soste". Ha poi fatto sue le parole pronunciate da papa Leone XIV durante l’udienza generale: "È sempre più preoccupante e dolorosa la situazione nella Striscia di Gaza. Il prezzo straziante è pagato dai bambini, dagli anziani, dalle persone malate".