Momenti di tensione a Rafah, in uno dei due siti operativi della Gaza Foundation che gestisce la consegna di aiuti nella Striscia

Aiuti umanitari nella Striscia, è caos alla consegna: spari in aria dopo che migliaia di persone hanno assaltato le scorte

Due dei quattro siti gestiti dalla Ong israelo-americana Gaza Foundation hanno aperto oggi - 27 maggio - e hanno dato il via alla consegna di aiuti umanitari. Sono migliaia le persone accorse per ritirare pacchi di pasta, olio, farina, riso, eccetera. Ma in un luogo come la Striscia di Gaza, in cui da mesi non entra nessun genere di aiuto, la consegna pur centellinata di beni di prima necessità si è trasformata in un assalto. Così è successo che nel sito di Rafah una folla di persone ha fatto irruzione, provocando la fuga degli operatori americani. Il sito sarebbe stato distrutto e la recinzione spostata, mentre un elicottero da combattimento israeliano avrebbe aperto il fuoco per disperdere la folla: per respingere l'assedio, gli agenti delle società di sicurezza private ingaggiate dalla Gaza Humanitarian Foundation (Ghf) - i contractor della Safe Research Solutions - avrebbero sparato in aria. La Ghf ha diffuso una nota in cui è sembrata voler ridimensionare l’accaduto: “Le necessità sul campo sono enormi. A un certo punto, nel tardo pomeriggio, il numero di persone" nei pressi del centro era tale che "il team della Ghf si è ritirato per consentire a un piccolo numero di abitanti di Gaza di prendere gli aiuti in sicurezza e disperdersi”.

 

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