Gli oltre 100 firmatari del "manifesto" dei socialisti tedeschi: "Irrazionale l'obiettivo della Nato di aumentare la spesa per la difesa degli Stati membri al 5% del Pil"

Germania, la Spd chiede un'inversione di rotta sul riarmo e il sostegno militare a Kiev: bisogna avviare un dialogo con la Russia

In Germania cresce la volontà di avviare dei colloqui con Mosca e sospendere il dispiegamento di nuovi missili statunitensi. O, almeno, è quanto chiede una parte cospicua dei socialisti della Spd, che in un "manifesto" - ottenuto dalla rivista Stern - ha proposto un'inversione di rotta in politica estera e di sicurezza. Una linea, quella degli oltre 100 firmatari, che si discosta da quella del governo federale (di cui l'Spd fa parte, in coalizione con Cdu-Csu) e dalla dirigenza del partito socialdemocratico.

 

Tra i promotori dell'iniziativa, l'ex capogruppo parlamentare Rolf Mützenich, l'esperto di politica estera Ralf Stegner, l'ex leader del partito Norbert Walter-Borjans e l'ex ministro federale delle finanze Hans Eichel. In Germania e nella maggior parte dei Paesi europei, hanno guadagnato terreno forze che cercano "una strategia di confronto militare e centinaia di miliardi di euro per il riarmo", afferma il documento programmatico. "La retorica dell'allarme militare e i massicci programmi di riarmo non creano maggiore sicurezza per la Germania e l'Europa, ma portano piuttosto alla destabilizzazione e al rafforzamento della percezione di minaccia reciproca tra Nato e Russia", scrivono gli esponenti socialdemocratici. 

 

I politici dell'Spd chiedono diverse misure concrete, tra cui colloqui con la Russia. È necessario, affermano, un "graduale ritorno all'allentamento delle relazioni e della cooperazione con la Russia". E, restando sul filone della minaccia bellica avvertita nel vecchio continente, gli autori esplicitano una certa contrarietà verso il massiccio aumento previsto della spesa per la difesa: è "irrazionale", fanno sapere, l'obiettivo della Nato di aumentare la spesa per la difesa degli Stati membri al 5% del Pil, perché non vi è "alcuna giustificazione di politica di sicurezza" per un aumento annuo fisso del bilancio della difesa al 3,5% o al 5% del prodotto interno lordo. 

 

E toccano direttamente anche il tema delle armi: "Il dispiegamento di sistemi missilistici statunitensi a lungo raggio e iperveloci in Germania renderebbe il nostro Paese un bersaglio primario di attacco", sottolineano i firmatari della Spd.

LEGGI ANCHE

L'E COMMUNITY

Entra nella nostra community Whatsapp

L'edicola

Imbucati di Stato - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso

Il settimanale, da venerdì 4 luglio, è disponibile in edicola e in app