La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha convocato una riunione di emergenza a Palazzo Chigi per valutare l'impatto dell'escalation militare tra Israele e Iran. Intanto, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha confermato che l’Italia segue da vicino l’evolversi della crisi: "Non credo che gli attacchi israeliani siano conclusi, ma ho chiesto a Israele di evitare una nuova escalation", ha dichiarato, aggiungendo di aver parlato con il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar e di essere in contatto con il suo omologo iraniano e con il ministro degli Esteri dell’Oman, mediatore regionale. Tajani ha ribadito l’amicizia con il popolo israeliano ma anche la necessità di proteggere i civili: "Israele ha vinto la guerra contro Hamas, ora risparmi la popolazione. Serve un cessate il fuoco". Sulla possibilità di un'escalation del conflitto anche al di fuori del contesto regionale, il ministro ha rassicurato: "Non c’è un pericolo di guerra estesa. Riteniamo che gli attacchi si concluderanno in tempi ragionevoli".
Durissima la reazione delle opposizioni. Il Partito Democratico ha chiesto ufficialmente che Tajani riferisca in Parlamento: "L’attacco unilaterale di Israele segna un nuovo, pericoloso capitolo. Ogni sforzo diplomatico è stato travolto dalla forza militare. Il governo si attivi immediatamente per fermare la spirale della guerra”, scrivono in una nota Giuseppe Provenzano, Enzo Amendola e Alessandro Alfieri. Anche il leader di Alleanza verdi sinistra, Angelo Bonelli, ha insistito da Montecitorio per un’informativa urgente: "La guerra si allarga. Israele agisce fuori da ogni norma internazionale. È inaccettabile che l’Italia continui a cooperare militarmente con Netanyahu".
"Ogni giorno l'opposizione chiede che io vada in Parlamento. Io vado quando sono invitato a parlare di tutto. Sono stato presidente del Parlamento, figuriamoci quanto rispetto ho per l'istituzione parlamentare", ha risposto Tajani, ospite del programma Start su Sky Tg24. Il ministro non ha risparmiato critiche alle opposizioni: "Questa mattina ero già al lavoro all’alba. Invito anche loro a seguire il mio esempio e svegliarsi presto. Mi sarei aspettato una convocazione già alle 3:30, quando l’attacco è cominciato. Sono pronto a riferire in Aula in qualsiasi momento".
"Oltre al genocidio di palestinesi, ora l’attacco all’Iran. Qualcuno ha intenzione di fermare il criminale Netanyahu?", ha chiesto il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, "il governo si distingue per l'afonia della nostra premier, che non ha una sola posizione chiara in politica estera, ma galleggia in uno stato di incertezza totale, accetta supina anche lo scenario impensabile del 5% di Pil per le spese militari".
Il leader di Azione Carlo Calenda ha definito "pericolosissimo" Netanyahu e ha aggiunto: "Bombardare per tenersi la poltrona non è tollerabile. Servono pace e responsabilità". Grande apprensione è stata anche dal presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi: "Mi auguro che siano tutti preoccupati. Serve un cessate il fuoco immediato. È un dolore infinito, come ha detto il patriarca Pizzaballa. La sofferenza di un intero popolo va ascoltata e rispettata". L’eurodeputato Leoluca Orlando ha invece sottolineato la scarsa rilevanza dell'Unione europea nella gestione diplomatica del conflitto: "Sembrerebbe che Donald Trump fosse informato dell’attacco prima di Bruxelles. Questo dice tutto sulla nostra marginalità".