Chi si rifiuterà di render pubblici i propri account potrà vedersi respinta la domanda. I nuovi requisiti si applicano sia ai visti futuri sia ai rinnovi e prevedono una verifica anche delle informazioni personali tramite motori di ricerca o altre risorse online

Negli Usa tornano i visti per gli studenti stranieri: tra le nuove linee guida "mostrare i social" e non avere "segni di ostilità"

Il Dipartimento di Stato americano ha annunciato che, per i cittadini stranieri intenzionati a studiare negli Usa, riprenderà a esaminare le domande di visti sospese lo scorso maggio, ma tutti i richiedenti dovranno rendere pubblici i propri account social. Chi si rifiuterà potrebbe essere respinto. Le nuove linee guida presentate ieri - 18 giugno 2025 - stabiliscono che i diplomatici statunitensi dovranno effettuare un controllo approfondito per individuare “segni di ostilità nei confronti dei cittadini, della cultura, del governo, delle istituzioni o dei principi fondanti” degli Stati Uniti. I funzionari consolari dovranno perciò segnalare qualsiasi comportamento che indichi “sostegno, aiuto o supporto a terroristi stranieri e altre minacce alla sicurezza nazionale statunitense", nonché qualsiasi forma di “sostegno a molestie o violenze antisemite illegali”.

 

“È necessario valutare la probabilità che continuino tale attività negli Stati Uniti e, in tal caso, se tale attività sia coerente con la classificazione del visto richiesta” si legge ancora nella nota governativa. “Come ha affermato il segretario di Stato Marco Rubio, cerchiamo di non importare attivisti che possano ostacolare e compromettere l'attività accademica nelle università statunitensi”.

 

Per facilitare questo controllo, a tutti i richiedenti visti nelle categorie che si riferiscono all’istruzione e agli scambi culturali verrà chiesto di modificare le impostazioni sulla privacy impostandoli su “pubblico” di tutti i loro profili social. “L’impossibilità di accesso o una visibilità limitata della propria presenza online potrebbero essere interpretati come un tentativo di eludere o nascondere determinate attività”, ha dichiarato un alto funzionario del Dipartimento di Stato.

 

I nuovi requisiti si applicano sia ai visti futuri sia ai rinnovi e prevedono una verifica non solo delle attività sui social media, ma anche un’analisi delle informazioni personali tramite motori di ricerca e ogni altra risorsa online ritenuta utile, inclusi tutti i database a disposizione delle autorità diplomatiche competenti.

 

La decisione arriva dopo che, a fine maggio, l’amministrazione Trump aveva sospeso gli appuntamenti per i visti destinati agli studenti esteri. I funzionari statunitensi hanno descritto questa scelta come una campagna contro le università accusate dal presidente di non aver contrastato adeguatamente gli episodi di antisemitismo durante le proteste nei campus contro la guerra a Gaza. In precedenza, nel mezzo della trattativa dei dazi, lo stesso segretario Rubio aveva minacciato la revoca “attiva” dei visti agli studenti provenienti dalla Cina “compresi quelli con legami con il Partito comunista cinese o che studiano in settori sensibili”.

 

Ambasciate e consolati hanno poco tempo per adeguarsi alle nuove direttive. Non è ancora chiaro se riusciranno a gestire lo stesso volume di richieste, né come applicheranno i nuovi protocolli, e in particolare quali saranno i contenuti considerati ostili verso gli Stati Uniti.

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